"Un’antica filastrocca popolare recitava così: “Trenta giorni ha novembre, con april, giugno e settembre; di ventotto ce n'è uno... tutti gli altri ne han trentuno!!!”. Pertanto il caro e buon gennaio annovera 31 giorni. Ma quanto lungo è sembrato questo mese, soprattutto se si parla di calciomercato, ancor più se si parla di mercato in casa Inter. Prima Leonardo per il dopo Benitez, poi una serie infinita di nomi: Ranocchia, Kakà, Cassano, Sanchez, Klose, Barzagli e Zaccardo; ora Pazzini, Matri, Matavz, Luis Fabiano, Mutu, Kharja, ancora Sanchez, senza dimenticare Tanabou, Payet e Ganso.
Viene forse da chiedersi se in casa Inter, e soprattutto nella mente di Marco Branco, regni un po’ di confusione; a meno che non si tratti di singole invenzioni giornalistiche buttate lì per creare un po’ di interesse e popolarità.
Negli ultimi giorni del mercato invernale, che oltre Cassano e Ranocchia non è stato capace di regalare al momento colpi ad effetto, si parla molto di attaccanti in casa Inter e, tra gli esperti, circola il nome del bomber della Samp e della nazionale italiana (si spera) Giampaolo Pazzini. Le ultime prestazioni della squadra neroazzurra hanno evidenziato come Leonardo non possa prescindere da Milito, ma non tanto per il gol, nettamente pochi rispetto ai standard stagionali passati, ma quanto per i movimenti, la profondità che il bomber argentino era in grado di creare. Ed allora avanti tutta su Pazzini, rapace dell’area di rigore che farebbe comodo alla causa neroazzurra. La spesa è importante: la Samp lo valuta 20 milioni, l’Inter non vuole sborsare più di 12 milioni (benedetto fair play finanziario) con l’inserimento di Biabiany. Non ci sia scortesia o arroganza nelle parole che seguiranno nei confronti di esperti di mercato (vedi Branca ed Ausilio), ma forse la cessione del bravo Biabiany a titolo definitivo è un po’ azzardata. Certo, il francese non è stato capace di dimostrare tutto il suo valore, ma le sue qualità sono ben note: velocità, tecnica individuale, dribbling. Quando è stato servito in profondità e con i tempi giusti è stato decisivo (Inter-Tottenham, rigore ed espulsione in favore dell’Inter e gol in finale mondiale). Non poco per un giovane, classe ’88, alla sua prima esperienza internazionale. È pur vero che un sacrificio va fatto, ma che dire di Suazo, con un’importante stipendio sulle spalle, che vive da 2 stagione da assoluto fantasma?
Merita lode finalmente la cessione di Mancini in Brasile, ma con una minusvalenza di 15 milioni, in quanto non si è ricavato nulla dal suo addio, se non il suo elevato ingaggio in meno dal monte stipendio. Ed ora ci apprestiamo a salutare il guerriero Muntari, amato dal gruppo a parer di Branca, ma non troppo amato dal pubblico neroazzurro. Un addio che non fa male, ma che non può essere certo rimpiazzato da Kharja, tecnico centrocampista algerino del Genoa, che sotto la lanterna era relegato a panchinaro. La squadra campione di Italia, d’Europa e del Mondo deve ambire a qualcosa di più.
Il mercato è ormai vicino alla sua conclusione: l’Inter cerca una punta e sembra averla individuata in Pazzini, i tifosi invocano un colpo ad effetto,un colpo che possa meravigliare, un Niño Maravilla per intenderci; ed ora, con l’infortunio di Stankovic che ne avrà per 40 giorni, un acquisto a centrocampo sembra essere fondamentale. Ranocchia, Kharja o chi per lui, Sanchez e Pazzini: 4 colpi per un Inter che torna ad imporsi. Quattro, come gli acquisti suggeriti dal buon vecchio Benitez".

Paolo

Sezione: Visti da Voi / Data: Gio 27 gennaio 2011 alle 20:22
Autore: Redazione FcInterNews
vedi letture
Print