"Cara redazione, come sempre vi ringrazio per la possibilità di farci scrivere; ne approfitto per dare qualche consiglio a Mancini; il mio consiglio è per l'acquisto dell'esterno offensivo perchè secondo me se lo si fa azzeccato, potrebbero concretizzarsi i nostri sogni; al Mancio quindi consiglio con i soldi di Shaqiri e qualche difensore e centrocampista che ci devono lasciare (D'Ambrosio, Ranocchia o Juan Jesus, Guarin e Taider), di andare a comprare il Coco LAMELA!!! Tutti ci siamo dimenticati di quello che ha fatto a Roma, giocatore che può giocare ovunque dalla tre quarti in su, veloce, abile nel dribbling, buon finalizzatore (meglio di Gervinho), fisicamente prestante e disposto a correre anche a ritroso per dare una mano nella fase difensiva! Sarebbe un occasione perchè sicuramente si è svalutato di almeno 10Mln di euro, quindi con un offerta di 20Mln ce lo possiamo aggiudicare, magari inserendo qualche giocatore (D'Ambrosio - Guarin) che potrebbero interessare al Tottenham. Mancio pensaci, ascoltami e provaci che arriveresti ad avere questo undici titolare niente male: 4-3-3
             Handanovic

Santon   Miranda    Murillo    Jesus(nuovo acquisto)

    Kovacic   Medel(Gnoukouri)  Kondogbia

    Lamela    Icardi(Palacio)   Jovetic(Biabiany)

Se Ausilio ci pensasse un attimo e farebbe incastrare le ultime 2 - 3 cosette, riuscirebbe a regalarci questa REALIZZABILE formazione.
Ringraziandovi ulteriormente per lo spazio, auguro a tutti gli interisti una super annata a tinte NEROAZZURRE!!!".

Pietro

 

"Cara redazione e cari tifosi dell'Inter,
volevo esprimere la mia opinione sull'argomento Assane Gnoukouri.
Secondo me lo dobbiamo mandare in prestito un anno in qualche squadra di medio classifica: l'Udinese.
A loro serve un centrocampista al posto di Allan, bene, gli diamo Gnoukouri, là gioca titolare, cresce di personalità grazie a Colantuono e il prossimo anno quando torna gioca da titolare da noi assieme a Kovacic e Kondogbia.
Per quest'anno, aspettando Gnoukouri in versione 2.0, ci prendiamo nonno Melo, è scarso lo so, è vecchio ma per un anno ci basta, altrimenti continuiamo a far giocare Medel, è indifferente tanto scarso con scarso.
Questa è la mia idea, spero che si verifichi perché il ragazzo ha talento, gli basta un po' di personalità in più e un po' di esperienza (si vede ce è ancora timoroso e commette delle ingenuità, a volte), e può diventare un grandissimo centrocampista".

Davide

 

"Mancano pochi giorni alla fine del mercato ed ancora qualche speranza per completare la rosa.
Perisic al posto di Shaquiri
Una idea: farei un tentativo di scambio Hernanes+D'Ambrosio per Gabbiadini.Magari accettano. 
Venderei Guarin, oltre a quelli già messi fuori rosa.
Ecco 23 giocatori a cui aggiungere due primavera 
Handanovic, Carrizo, Berni, Santon, Montoya, Murillo, Miranda, Ranocchia, Juan Jesus, Vidic, Criscito, Dodo, Medel, Gnokouri, Kovacic, Brozovic, Kondogbia, Gabbiadini, Jovetic, Palacio, Icardi, Perisic, Biabany
Un saluto e un grazie. Forza Inter".

Andrea

 

"E come volevasi dimostrare, anche se pare che io sia un granello nel deserto, la vittoria dell'inter nell'ultima amichevole arriva grazie a Kovacic, o meglio grazie al fatto che lui non ci sia. Gnoukouri  dimostra  per l'ennesima volta di esser gran lunga superiore al tanto celebrato talento croato che ad oggi ha fallito miseramente ogni possibilità che gli è stata concessa, ed inevitabilmente finirà con lo sminuire il suo valore di mercato accomodandosi mestamente in panchina per tutta la stagione, perché sopravvalutato come Alvarez, cha alcuni celebravano come un grandissimo campione e oggi è stato dimostrato esser al massimo buone per le serie inferiori. Tra i partenti invece ci è un talentino svizzero che ha avuto solo 6 mesi di tempo per adattarsi al calcio italiano e viene scaricato come la causa dei problemi dell'inter nella stagione trascorsa. Rimpiangeremo Shaqiri e tra pochi mesi ci troveremo a cercare qualche squadretta a cui piazzare Kovacic, quando oggi potremmo liberarci di un peso e dare un'altra chance al giocatore elvetico.
Questa ad oggi è la migliore inter, nella speranza che Shaqiri non parta:
          HANDANOVIC
SANTON MURRILLO MIRANDA MONTOYA
           MEDEL
     GNOUKURI  KONDOGBIA
JOVETIC   ICARDI    SHAQIRI".

Giuseppe

 

"Salve a tutti,
volevo spendere qualche parola a commento della vittoria con l’Athletic Bilbao.
Al di là del risultato che, come già scritto in precedenza, è l’unica cosa che non mi interessa fino al 22 agosto, si possono fare ulteriori analisi sui singoli e sulla squadra nel suo complesso.

Il mio podio per la gara odierna vede al terzo posto Gnoukouri. Questo ragazzo sembra avere un futuro davvero importante, a differenza di altri ex-primavera che non hanno mantenuto le attese. Ha personalità, è sicuro nei movimenti, prova il passaggio in avanti (cosa sconosciuta a Medel, per esempio) spesso riuscendovi. In generale dà l’idea di una crescita continua di partita in partita. Sicuramente con Kovacic e Kondogbia non infortunati e quindi titolari, l’ivoriano si giocherebbe il posto con Brozovic o Medel ed io lo preferisco di gran lunga ai due colleghi. Così come continuo a domandarmi a cosa servirebbe Felipe Melo, dove lo si collocherebbe e soprattutto sotto quale punto di vista ne si può giustificare l’acquisto (non certo anagrafico, né economico visto l’ingaggio elevatissimo, né qualitativo visto che non stiamo parlando di Snejider ch’è il vero profilo che manca a questa squadra).
A pari merito sul gradino più alto del podio metto Murullo e Jovetic.
Murillo stasera è stato davvero impeccabile e insieme a Miranda mi fa sperare che finalmente, dopo Samuel e Lucio, abbiamo di nuovo una coppia di centrali all’altezza della maglia che indossano.
Ranocchia purtroppo continua a fare brutte figure ogni volta che scende in campo e il suo rinnovo resta per me un mistero inspiegabile (ma forse il mio approccio troppo razionale alle questione mi impedisce di vedere le vere motivazioni che evidentemente sono di altro genere).
Secondo me Andreolli dovrebbe restare per garantire un buona alternativa in panchina e Medel, che tanto bene pare faccia in nazionale nel ruolo di difensore centrale, dovrebbe essere visto in questo nuovo ruolo piuttosto che a centrocampo dove non se ne intravede l’utilità.
Jovetic ha fornito una prestazione convincente sia dal punto di vista della qualità delle giocate sia dal punto di vista della concretezza sotto porta (il paragone con Palacio è tutto a favore del montenegrino) e direi anche dal punto di vista della tenuta atletica anche se Mancini continua a ribadire che è molto lontano dalla forma migliore.
Una nota a parte per Icardi: in tutta la partita ha avuto una sola vera occasione da gol e, indovinate la novità, l’ha trasformata in gol come ci ha abituato in tutto il campionato scorso. Io ad una prima punta non saprei cosa chiedere di più.

Nonostante l’ottima prova di stasera, il giudizio sulla squadra nel suo complesso resta in sospeso visto che mancava 3/4 del centrocampo presunto titolare.
L’idea che mi sono fatto è che Mancini non abbia ancora un’idea definitiva sia del modulo sia dei titolari tanto più se è vero come è vero che insiste per avere Melo non certo per la panchina. Quindi mi domando: se oggi prendessimo sia Melo che Perisic, come giocherebbe l’Inter?
Forse il mister pensa ad un 4-3-3 con Brozovic-Melo-Kondogbia a centrocampo e Jovetic-Icardi-Perisic davanti. Diciamo che l’impressione che ho (e spero tanto di sbagliarmi) è che Mancini, insistendo così tanto per Melo, non immagini Kovacic titolare né come regista davanti alla difesa (visto che il posto sarebbe occupato da Melo) né come trequartista (visto che dei tre attaccanti nessuno sarebbe panchinaro).
Nelle prossime due settimane tutto sarà più chiaro (mi piacerebbe tantissimo che il calciomercato estivo durasse solo il mese di luglio in modo da permettere agli allenatori di lavorare sulla rosa definitiva per un tempo adeguato e non a campionato già iniziato).
Nonostante tutto e tutti, forza Inter sempre!".

Leonardo

 

"Gentile Redazione,

     nell’ultimo periodo il Vs. sito si è distinto per aver prodotto tutta una serie di brillanti editoriali in cui i lettori hanno senz’altro potuto apprezzare l’ironia debordante sulle controverse vicende nerazzurre di questa pre-season, in tutta risposta a quei media che, invece, le avevano  prontamente bollate alla stregua di crisi di risultati, di mancanza di punti, di attacco asfittico, di centrocampo intasato, di difesa troppo perforabile, di cessioni bloccate, di budget ormai esaurito, di FFP un tanto al chilo, di esperimenti sul playmaker Kovacic già da abortire e persino con provocatorie e subdole domande sulla salubrità mentale di Mancini: tutti ricordano quel titolo al limite dello sprezzo “Primi dubbi all’Inter: MANCIO, TUTTO OK?” pubblicato, solo qualche giorno fa, dal solito fogliame meneghino tinto di rosa. Per averne una esauriente panoramica, basta leggere i pezzi dei vari Daniele Alfieri (Ultima Spiaggia), del Direttore Fabio Cosentino (Il te
 desco coi buchi e...........), di Gabriele Borzillo (L’elefante, questo sconosciuto) e di altri editorialisti della Vs. redazione pubblicati nei giorni scorsi.
   Ora, assodato che il Mancio non necessiti affatto di alcun TSO e soprattutto alla luce di alcune sue convinzioni tattiche consolidate, qualche perplessità sul fatto che abbia integralmente la situazione in mano e le idee chiare su quale schema di gioco proporre (e soprattutto con quali giocatori) comincerebbe, però, a palesarsi anche nelle valutazioni degli appassionati più ottimisti e non perché si ostini a sperimentare - oltre ogni lecita immaginazione - moduli e uomini anche in partite che avrebbero “meritato”, forse, un undici di partenza più all’altezza dell’avversario (leggasi derby cinese) o perché magari il team manager Romeo - nella fattispecie “tornato” arbitro nella sgambata del 5 agosto scorso contro la squadra araba dell’ex Kharja - prefigurando chissà quale ribalta mediatica negativa, si sia pateticamente fatto “impietosire” da chi gli paga lo stipendio (che sia, forse, una deformazione professionale della “ex” categoria?........)
  prolungando il recupero - con l’Inter ancora sotto di 1 gol - fino alla compassionevole concessione di un rigore molto dubbio (quello del pareggio di Jovetic), decretato addirittura al 94°. 
   Ecco allora che si fanno strada tutta una serie di domande inderogabili sullo stato generale dell’arte, sulla necessità di trasvolate intercontinentali per “raggranellare” qualche milioncino di euro dagli sponsor cinesi e per auspicati sviluppi delle collaterali attività di marketing (dimenticando, però, lo scotto di condizioni atmosferiche improponibili o di ripetuti scompensi fisiologici da jet lag), così come sui reali benefici del richiamo di preparazione sostenuto in quel di Brunico, ma soprattutto su un problema più evidente degli altri: è veramente inconcepibile che, a poco più di due settimane dall’inizio del campionato, Mancini non abbia ancora ricevuto in “dotazione” i due elementi cardine del suo schema ideale di gioco, il 4-2-3-1 o l’alternativo 4-3-3. Le tanto desiderate 2 ali (o esterni offensivi che dir si voglia), Salah a dx e Perisic a sx, non sono proprio arrivate (né potrà mai Jovetic riuscire ad interpretarle), “solo” perché 
 la dirigenza è finita in un classico cul de sac (che è espressione in francese, mica disprezzo del vate di Fusignano, anche se lo “meriterebbe” per il suo essere così sfrontatamente anti-interista), impantanandosi in una palude di paventate carte bollate viola (per l’egiziano) o perdendosi in una selva di “rigide” modalità di pagamento (e presunti problemi fisici) sui quali si sono arroccati i sassoni del Wolfsburg (per il croato). Possibile che non fosse stato posto un paletto temporale nella conduzione delle due trattative? Possibile che non fossero state valutate, a tempo debito, alternative all’altezza e non seconde scelte? Possibile che ora la doverosa - ma ormai esaurita - razione ulteriore di ritiro sudtirolese (che si immagina inizialmente concepita per ricevere, presentare ed amalgamare gli ultimi botti della campagna acquisti col resto del gruppo, nonché eventuali reduci da ferie differite causa impegni con le nazionali) sia stata “ridotta”, in
 vece, a laboratorio manciniano permanente? Possibile che il passato non abbia insegnato proprio nulla e mi riferisco alle “infatuazioni” mourinhane dell’estate 2009  per i vari Deco e Ricardo Carvalho, poi fortunatamente “corrette” da Branca ed Oriali nei più funzionali e  soprattutto economici Lucio e Sneijder, rivelatisi alla fine due colonne portanti dell’incipiente Inter del Triplete? Possibile, pertanto, che a Mancini sia stato consentito di intestardirsi così a lungo sui suoi giocatori “preferiti”, anche se - almeno nel caso di Salah -  nessuno mi toglie dalla testa che qualcuno dei contraenti abbia giocato sporco per fotterci (scusate la volgarità) un giocatore che in pratica era già nerazzurro? Possibile che a nessuno della dirigenza sia venuto il dubbio che ‘sto Perisic non possa, in realtà, rivelarsi un Quaresma 2.0 e non solo per il suo oneroso cartellino? Possibile che agli stessi Ausilio e Fassone questa presunta 1a alternativa al croato, 
 l’argentino Diego Perotti, non ricordi molto da vicino - per rendimento, score, efficienza fisica, ecc. - il “passeggero” e oserei dire pure evanescente Pandev? Possibile che si voglia sfidare ancora la buona sorte (leggasi anagrafe) solo perché anche  Milito è arrivato “tardi” all’Inter (dal Genoa), esattamente a 30 anni, così come Palacio, anche lui da trentenne, T. Motta a 27 anni (da compiere) ed ora, eventualmente, Perotti alla stessa età di Thiago? D’altronde Preziosi produce e vende giocattoli che sono come le ciambelle,  pertanto è nell’ordine naturale delle cose che ne possa capitare, prima o poi, una “senza buco” e provi a rifilartela - al di là dell’eventuale rinnovo dell’argentino - come fosse una prima scelta. Ma perché allora andare a rischiare così deliberatamente?
   Questo è un piccolo estratto del mare di domande in cui navigano i pensieri degli appassionati nerazzurri, giusto alla vigilia dell’ennesima gara amichevole - stavolta, per fortuna, entro i confini nazionali - contro l’Athletic Bilbao: se neanche contro i baschi, reduci tra l’altro dal superamento del 3° turno preliminare di EL eliminando un’altra Inter, quella azera di Baku, Mancini non dovesse essere in grado di presentare un canovaccio di squadra dalla fisionomia abbastanza definita e credibile e con tutti i giocatori disponibili nel loro ruolo più congeniale, dando magari sfogo anche a quella sua “creatività” che - almeno da giocatore - nessuno gli potrebbe disconoscere, allora, quasi paradossalmente, potrebbe iniziare - per certi media “amici” - un countdown “alternativo” che solo a scriverne la natura metterebbe i brividi, apparendo persino blasfemo, almeno al 7 di Agosto: non solo quello per la prima gara da 3 punti sonanti contro l’Atalant
 a in campionato (che sarebbe già iniziato), ma pure il conto alla rovescia per un eventuale nuovo tecnico (e sarebbe giusto il terzo) da stipendiare......
    Ipotesi assurda di cui non sarebbe affatto lieto il presidente Thohir, per il quale non è dato sapere se la sua passione per la cultura italica si sia “fermata” alla sola scelta del nome Garibaldi per il di lui fratello maggiore o se si sia spinto fino alla lettura di Carlo Levi e del suo “Cristo si è fermato a Eboli”. Al di là del metaforico e - mi auguro - “simpatico” accostamento, certo è che, dopo aver fatto sognare i tifosi con quell’inopinato (almeno a dar credito alle previsioni della maggior parte dei media) derby monegasco di mercato per Kondogbia vinto sui cugini (tanto da indurre, forse, gli abituali adulatori del geometra brianzolo a  cambiare i connotati cinematografici del protagonista de “I Tre giorni del condor” in quello de “L’ uomo che sussurrava ai cavalli” - nel senso del (molto presunto) “sauro di ritorno” Ibra - tanto sempre di Robert Redford si tratta), gli appassionati avevano cominciato a fare davvero la bocca al so
 lo pensiero che il cosiddetto “Messi d’Egitto” Salah potesse continuare a regalare emozioni a iosa (ma indossando una maglia diversamente meneghina), così come aveva già fatto, tra le tante occasioni, con quella famosa doppietta in Coppa Italia nel violato (in tutti i sensi....) Juventus Stadium (a prescindere poi dal passaggio del turno.....). Dirò una banalità: il calcio sarà pure diventato un business come tanti altri, gestito da apposite SpA, se non compartecipato da fondi di investimento internazionali, ma a smuovere ed entusiasmare gli appassionati saranno sempre le emozioni procurate dai gesti tecnici e dal talento che non potranno essere, giocoforza, patrimonio genetico di tutti i suoi protagonisti, altrimenti i team pallonari finirebbero col rassomigliare troppo alle regimentate squadre di operai o contadini, caposaldi delle ex economie collettiviste. Non è anticomunismo, né romanticismo: solo puro realismo.       
   In ogni caso, tanto per dare una chiosa quasi “buonista” - pardon morattiana - alla mail e volendosi abbandonare ad una chiave di lettura quasi surreale dell’andamento generale (Mancini o non Mancini), viene in mente come potrebbe “confortarlo” il collega viola Paulo Sousa, il quale se ne potrebbe uscirebbe con la massima  che “E sempre meglio battere il Benfica, il Barcellona ed il Chelsea piuttosto che perdere col Bayern, il Real Madrid ed il Galatasaray”. Scommettiamo che pure Silvio B. approverebbe questo concetto, bastasse anche solo sillabargli lentamente il nome della 1a squadra? Suvvia, si sta solo scimmiottando Crozza! 
   A ben guardare, però, non ci sarebbe tutta ‘sta gran differenza con uno dei motti  tanto conosciuti del compianto “filosofo dell’ovvio” Massimo Catalano (del tipo “È molto meglio innamorarsi di una donna bella, intelligente e ricca anziché di un mostro, cretino e senza una lira”). Anche se probabilmente il Mancio, che non può non “distinguersi” dagli altri o forse solo perché nostalgico di altri personaggi della trasmissione cult “Quelli della notte” di Renzo Arbore, potrebbe voler sposare un filone di pensiero meno nazionalpopolare, concettualmente un po’ più “alto”, insomma “abbracciare” una filosofia non proprio spicciola, rifacendosi magari ad un motto tutto suo, per quanto “mutuato” da uno di quelli dello scomparso Riccardo Pazzaglia (lui sì “filosofo impegnato”): ”E’ sempre meglio perdere adesso in amichevole - pur contro squadre blasonate - che dopo in campionato, magari affrontando Atalanta e Carpi”. Gli si potrebb
 e dar torto? Una consulenza richiesta a Massimo Cacciari sarebbe davvero tempo sprecato! 
   Cordiali saluti.

P.S.: dopo tante critiche, tutte documentate, all’ex amata Gazzetta (ma il riferimento va ad una mail ancora in elaborazione......) torna a farsi “sentire”, finalmente, una delle sue poche voci (e tastiere) amiche ivi rimaste, per la quale vale ancora la pena (a mio modesto parere) di leggerla. Per l’acquisto? No grazie, preferisco altri quotidiani e poi c’è qualcosa che sia aumentato di più del 1936,27% dal 1977 - matematicamente lo stesso valore del cambio Lit./€ - quando te la portavi a casa per la modica cifra di 150 lire, contro gli attuali 1,50 €?
Come sempre Garlando - del quale  mi sento quasi “parente” con quella desinenza che ci accomuna, chi nel nome, chi nel cognome (mica si può avere tutto dalla vita.....) - si distingue per il suo saper essere sempre sul pezzo (e non è una battuta), nonché originale, equilibrato, arguto ed essenziale. Sottoscrivo al 100% le sue odierne (7/8) argomentazioni, quasi struggenti, detto da un suo quasi coetaneo. Tra l’altro è uno dei pochi giornalisti sportivi (se non l’unico) che abbia avuto il coraggio (e la decenza) di precisare, in uno dei suoi primi editoriali sulla rosea, di essere filo-interista. Chapeau! Questo l’avrei scritto anche se fosse stato simpatizzante di un ‘altra squadra: la sua capacità di scrittura appartiene solo ai talenti veri".

Orlando

Sezione: Visti da Voi / Data: Lun 10 agosto 2015 alle 18:35
Autore: Redazione FcInterNews.it
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