La Gazzetta dello Sport ha intervistato Gianfranco Zola per parlare della lotta scudetto che quest'anno coinvolge in Serie A ben tre squadre: Inter, Milan e Napoli.

Si aspettava una volata così equilibrata?
"Il livello di competitività si è alzato notevolmente e in Serie A si gioca meglio che in passato. Quindi è aumentato l’interesse con cui viene seguito il campionato".

C’è un favorito?
"Metterei l’Inter in leggero vantaggio: per l’organico e perché i nerazzurri sanno già come si vince visto che hanno lo scudetto sul petto. Però anche Milan e Napoli hanno dimostrato di essere molto competitive. Sarà una sfida fino all’ultima giornata".

Qual è il punto forte dei nerazzurri?
"Mi piace la mentalità vincente, frutto dei due anni di lavoro con Conte. Poi Inzaghi è stato bravissimo a portare le sue idee".

Cosa può davvero fare la differenza?
"La qualità, innanzitutto. Quando le partite sono difficili, quando le gambe girano meno rapidamente, quando il pallone pesa, la qualità può davvero fare la differenza. Poi è fondamentale la maturità con cui ogni squadra affronterà i momenti difficili che non mancheranno. E infine tutto il resto: il calendario, la condizione atletica, la solidità".

Nessuno dei tre allenatori ha festeggiato lo scudetto in passato. Chi è stato più convincente finora?
"Sono bravissimi tutti e tre. Pioli, Spalletti e Inzaghi hanno svolto un ottimo lavoro, in profondità. Ciascuno ha trovato la strada migliore per incidere e per coinvolgere la squadra nel proprio progetto".

Quanto manca a queste tre squadre e alla Juve per arrivare al livello dei top club europei?
"Sulla qualità del gioco le nostre squadre sono cresciute, ma in Premier e in altri campionati il ritmo è diverso: molto più alto. Dobbiamo crescere sotto questo aspetto accettando di commettere errori tattici pur di andare più veloci. Ovviamente mi dispiace non vedere club italiani nei quarti di Champions, però bisogna analizzare le cose con lucidità. Le società di Premier hanno un budget più elevato, Real e Bayern sono potenze sempre competitive. Avendo meno risorse, in Italia dobbiamo affidarci alle idee e sfruttare l’intelligenza per ridurre il gap e far crescere la qualità individuale".

Sezione: Rassegna / Data: Gio 07 aprile 2022 alle 11:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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