E, se alla fine, Mauro Icardi non dovesse ricevere offerte congrue o dovesse rifiutare qualunque destinazione? Ad oggi è questo indubbiamente il più grosso problema che Antonio Conte dovrà affrontare da tecnico dell’Inter. La cessione di Maurito, da tempo separato in casa, risolverebbe in un amen la questione plusvalenza (più di 40 milioni di euro) da fare prima del 30 giugno, senza dover sacrificare altri giocatori o i giovani migliori come accaduto nel maggio-giugno 2017 e 2018, avendo poi anche a disposizione una discreta somma da reinvestire.

Da par loro - ricorda Tuttosport - il giocatore e la sua moglie-agente Wanda Nara, finora, hanno mantenuto la solita posizione: restare all’Inter. Wanda lo ha ripetuto spesso nelle sue ultime apparizioni in tv, Mauro lo ha fatto con un post su Instagram il 17 maggio scorso: "Ci tengo a informare i nostri tifosi che ho più volte comunicato alla società la mia intenzione di rimanere all’Inter perché è la mia famiglia". L’argentino nel suo futuro, dopo l’Inter, aveva sempre immaginato Madrid: Real come sogno, Atletico in alternativa. No Inghilterra, no Francia, no Germania, anche per non spostare in un ambiente completamente diverso i cinque figli e permettere a Wanda di continuare a lavorare in tv. Per questo l’ipotesi Juve, al di là delle smentite dello stesso ex capitano, rimane un’opzione più che plausibile per la famiglia, sia per la distanza Torino-Milano, sia per il feeling fra Wanda e Paratici, nato già dodici mesi fa. Inoltre, la stessa showgirl giovedì ha rilasciato a una tv argentina delle dichiarazioni che sanno di ulteriore sfida nei confronti dell’Inter: "Icardi ha un contratto di un anno e mezzo e la sua intenzione è quella di continuare all’Inter almeno per un altro anno". Tradotto: non è impossibile una posizione da muro contro muro per arrivare al gennaio 2021 e scegliere dove andare a parametro zero nell’estate successiva. Situazione che l’Inter non può permettersi di accettare, anche perché significherebbe avere Icardi in squadra per altre due stagioni.

IL CASO RAMIRES - Pensare che Suning possa ripetere con Icardi quanto fatto con Ramires allo Jiangsu per oltre 16 mesi appare davvero complicato. In Cina hanno tenuto fuori rosa il brasiliano fino a inizio maggio, quando ha poi rescisso il contratto, perché nel gennaio 2018 aveva fatto pressioni per andare via e da allora non si era più impegnato. Ecco, pensare che Icardi resti non tanto fuori rosa è impensabile, non fosse altro per l’eco mediatico della coppia che creerebbe turbative continue alla squadra.

NIENTE LUKAKU E CHIESA Senza i 60-70 milioni della cessione di Icardi, è logico pensare che il mercato dei nerazzurri cambierebbe: innanzitutto andrebbero trovati altri giocatori da cedere entro il 30 giugno per fare delle plusvalenze e magari, lungo l’estate, potrebbe anche essere ceduto Perisic, incompatibile con Icardi. Per esempio sarebbe impossibile tentare l’assalto a Chiesa e non avrebbe senso trattare Lukaku, visto che Dzeko è un affare che prescinderà dalla presenza o meno di Icardi. Per la fascia destra si tornerebbe magari su Darmian, il brasiliano Danilo o l’ex Chelsea Moses (che Conte valorizzò molto), mentre a centrocampo ancora di più sarebbe utile arrivare a Kovacic in prestito. E se dovesse essere ceduto Perisic, servirebbe un laterale mancino.

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Sezione: Rassegna / Data: Lun 03 giugno 2019 alle 08:46
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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