Da mesi sui canali social di FcInterNews (ogni giorno ci trovate in diretta dalle 19 su Youtube, Facebook e Twitch) con i nostri spettatori discutiamo sui limiti di questa Inter. Partendo da un presupposto, ovvero che esiste ovviamente un qualcosa di bello, tradotto in campo, che ci sta regalando un qualcosa di unico. I difetti e i limiti non devono cancellare quello che questa squadra ha creato negli ultimi anni per la produzione di gioco.

Ovviamente, come tanti, ci stiamo interrogando sul perché gran parte dei big match non vengono vinti, seppure sulla carta alla lunga dimostri di essere superiore, e perché puntualmente nei momenti decisivi della stagione la vittoria va dall'altra parte. L'Inter rischia di non alzare trofei e coppe per due anni pur giocando il calcio più bello in Italia.

Situazione in parte legittima, perché il calcio non è una scienza esatta, ma non può essere tutto legato al concetto di "sfortuna" o "episodi che non girano dalla tua". Quello che è emerso dai nostri discorsi in primis è che l'Inter non ha un fuoriclasse. Uno capace di spostare da solo l'equilibrio di una partita, di una competizione, di una finale, di una stagione. I giocatori dell'Inter sono fortissimi, chi sostiene il contrario non è oggettivo. Insieme sono ancora più forti, il contesto li esalta.

C'è chi chiede ai vari Barella, Thuram, Bastoni e Dimarco (per citarne quattro) di essere più cattivi. Ma possono riuscirci? Secondo qualcuno la cattiveria non la si può "allenare", è un qualcosa con cui convivi da piccolo. Fa parte della tua persona, della tua essenza. O ce l'hai o non ce l'hai. Secondo altri il fuoriclasse di turno che arriva e che in campo ti trascina con le sue giocate potrebbe rappresentare quel boost importante per innescare un qualcosa di diverso rispetto a quello che vediamo oggi in alcuni giocatori. 

Altri si interrogano sul ruolo della dirigenza, non tanto della società. Proprio su Marotta e Ausilio. Nessuno mette in dubbio i giocatori prima citati, ma la domanda posta è: i tifosi dell'Inter firmerebbero per altri 5-6 anni con Barella, Dimarco, Thuram, Bastoni e così via? Con questa Inter qui? Conoscendo il copione delle partite e della stagione? Fermo restando che non è detto che si perde sempre perché questa squadra ha vinto la seconda stella, coppe varie e ha raggiunto due finali di Champios.

C'è chi sostiene che l'interismo, la riconoscenza, l'affetto non si devono mischiare con il lato tecnico-sportivo. Un conto è stare bene in un posto, un conto è capire se tutti i tasselli ora sono al posto giusto. L'Inter gioca un calcio a tratti "ingiocabile", ma è sempre l'Inter che puntualmente non riesce ad essere cattiva in alcuni momenti della partita e della stagione stessa. Quell'Inter che arriva al limite dell'area di rigore e fa 20-30 passaggi prima di concludere in porta. Quella squadra che raccoglie di meno rispetto a quanto in realtà merita. I protagonisti sono sempre gli stessi e difficilmente, a questo punto della carriera, puoi cambiarli dal punto di vista dell'attitudine e della personalità.

E perché la società non ha mai pensato di cambiare? O mettere in discussione qualcuno di questi? Non che lo si debba fare per forza, ma Marotta alla Juventus ha dimostrato di saper rinunciare a giocatori importanti e reinvestire i soldi. Pogba è il caso più emblematico. All'epoca era tra i più forti centrocampisti in circolazione e la Juve lo ha venduto. La sensazione è che da noi questi giocatori siano proprio "intoccabili".

Chi è stato ritenuto "parte della famiglia" saluterà perché il contratto tra qualche mese scade (Sommer, Acerbi, De Vrij, Darmian, Mkhitaryan). Eppure, in caso di cessioni, seppure dolorose, i soldi in alcuni casi arriverebbero e anche tanti. Se da una parte sono gli stessi giocatori a non cercare altre mete, dall'altra se qualcuno si affaccia trova le porti semi chiuse o qualche ostacolo che impedisce la cessione. L'Inter post Triplete fece un clamoroso errore. Non vendere alcuni giocatori quando erano al top e al massimo della loro carriera, per reinvestire e creare un nuovo progetto. Qui nessuno chiede di fare piazza pulita, anzi. Ma di dare nuova linfa e nuove motivazioni ad un ambiente "statico". L'Inter gioca un calcio esteticamente bellissimo e offensivo, segna di più delle altre. Ma se non vinci per due anni, qualcosa devi fare. Devi provare a fare. E qui sembra che non si voglia nemmeno "azzardare".

Sezione: Copertina / Data: Gio 25 dicembre 2025 alle 20:30
Autore: Raffaele Caruso
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