Era il 16 novembre quando Francesco Pio Esposito ha messo a segno il suo primo gol a San Siro, non con la maglia dell'Inter, ma con la casacca della nazionale italiana. Un'azione che ha visto protagonisti due nerazzurri, Dimarco e appunto il classe 2005, bravo a finalizzare la connessione interista nel migliore dei modi (anche se quella è stata una serata nefasta per l'Italia). In un anno è cambiato tutto nel percorso di Esposito, che sta continuando il cammino di crescita nelle rotazioni di Cristian Chivu e non ha intenzione di fermarsi. In estate le voci su un possibile prestito sembravano essere concrete, ma poi l'Inter ha deciso di puntarci con convinzione, facendo una scelta forte e molto importante per il suo futuro. Fisicamente la crescita è evidente, così come quella nello sviluppo per legare il gioco. La manovra nerazzurra non è cambiata così tanto, passando dalla guida di Inzaghi a quella di Chivu. Maggiore verticalità espressa e una ferma convinzione, quella di puntare sempre dritto per far male all'avversario.

In tutto questo risulta importante anche saper agire con incisività fuori dall'area di rigore. E se il gioco dello Spezia era maggiormente improntato sulle palle lunghe e le sportellate (in quei frangenti Esposito sapeva esprimersi molto bene, ndr), ecco che il salto con la Serie A non è di poco conto. E dire che gli aquilotti sono andati molto vicini alla promozione in massima serie, perdendo solamente lo spareggio decisivo contro la Cremonese. Una gara che, alla prova dei fatti, ha segnato e non poco l'attuale cammino dei liguri, che al momento lottano alacremente nei bassifondi della classifica di Serie B. Insomma, il percorso dello Spezia e di Esposito sta vivendo due situazioni abbastanza opposte.

Dai campi cosiddetti di provincia all'universo della Serie A, il passo non è così breve e immediato. "Pio Esposito? Me lo aspettavo a questi livelli, è un giocatore veramente forte che si merita questo salto e farà ancora meglio". Queste sono le parole pronunciate dal difensore dell'Udinese Nicolò Bertola, che ha giocato con Esposito l'anno scorso proprio nello Spezia. Sono affermazioni molto indicative e il percorso di crescita sta continuando. Pio Esposito sa molto bene che ogni allenamento può essere fondamentale per aggiungere un tassello alle caratteristiche identitarie della sua struttura. Ma non solo: può rivelarsi anche un ottimo spunto per calibrare qualità ancora inespresse. Il tiro dalla distanza sembra essere migliorato, così come le coordinate per legare il gioco. Essere sempre al centro delle attenzioni non è così semplice, non lo è neppure far parte di gerarchie complesse. Ma Esposito è consapevole del fatto che avere Lautaro e Thuram 'come insegnanti del mestiere' non è roba da tutti. La ThuLa fornisce consigli precisi e indicazioni preziose al gioiellino. Che vuole trasformarsi in gioiello. E ha tutte le qualità per farlo.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 25 dicembre 2025 alle 20:00
Autore: Niccolò Anfosso
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