Potrebbe non finire qui la diatriba tra Roberto Mancini e la Federcalcio. Come riporta oggi La Repubblica, "il contratto di Mancini da ct presentava l’opzione per liberarsi unilateralmente e gratuitamente solo a determinate condizioni, legate al raggiungimento di alcuni risultati sportivi. Ma la Nazionale, semplicemente, non è andata al Mondiale e non si è ancora nemmeno qualificata per l’Europeo, quindi, secondo la disciplina Fifa, il recesso unilaterale apre lo scenario del risarcimento del danno. D’altronde, se fosse stata la Figc a mandare a casa il ct, avrebbe dovuto onorare il suo stipendio (4,5 milioni netti a stagione) e pagargli in più un risarcimento. Adesso, visto che è stato Mancini ad andarsene, potrebbe essere lui a pagare".

Mancini ha anche tentato, prima delle dimissioni, di chiedere alla Figc una rinuncia a qualsiasi azione risarcitoria. Non l'ha ottenuta. In ogni caso, su questo tema "l'intenzione di Gravina è quella di investire il Consiglio federale di quanto accaduto, in modo che siano tutte le componenti a decidere i prossimi passi. Fosse anche un indennizzo simbolico, è difficile che Mancini possa cavarsela senza versare nemmeno un euro alla Figc, soprattutto dopo lo show di lunedì, quando a Riad ha firmato in mondovisione il contratto fino al 2027 da 18 milioni netti a stagione più 6 di bonus con i Falconi verdi. Una somma che renderà digeribile per Mancini anche l’assegno da versare ai suoi vecchi datori di lavoro".

Sezione: Rassegna / Data: Mer 30 agosto 2023 alle 10:38
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
vedi letture
Print