Una cavalcata nerazzurra fino alla finale. E per la Gazzetta dello Sport... era già tutto scritto.

Dal 18 settembre, giorno del debutto nella nuova Champions all'Etihad Stadium contro il City di Guardiola, l'Inter ha dimostrato di valere l'ultimo atto della competizione, meritandosi la finale cammin facendo. Già quella sera l’allenatore e i giocatori hanno avuto una prima conferma: "La strada può essere battuta, questo può essere il nostro torneo, dopo la seconda stella adesso andiamoci a prendere l’Europa".

La prima fase, quella nuova del girone unico con otto avversarie differenti, è stata contrassegnata soprattutto dalla solidità difensiva: appena un gol subito, quello nella sconfitta indolore di Leverkusen. Nessuno incassato da avversarie del calibro di City, appunto, ma anche Arsenal, Monaco e Lipsia. Negli ottavi Inzaghi domina il Feyenoord giustiziere del Milan, poi la doppia sfida col Bayern, quella che dà una consapevolezza diversa.

"La doppia impresa con il Barcellona è roba che vale da sola una serie tv. Per il 3-3 dell’andata, arrivato dopo una settimana horror con tre sconfitte di fila (Bologna, Milan e Roma). E per il 4-3 di San Siro, entrato di diritto nelle partite più emozionanti di sempre della storia del calcio italiano - si legge -. Adesso non resta che completare il lavoro. Mettere insieme tutti i segnali positivi raccolti da quel 18 settembre. E ascoltare Alessandro Bastoni: «Ora siamo una squadra credibile anche in Europa». Quel che dice, l’Inter lo fa. Quel che vuole, lo ottiene".
 

Sezione: Rassegna / Data: Ven 30 maggio 2025 alle 09:24 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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