"Domandarsi cosa avremmo potuto fare di diverso mi sembra una polemica inutile: succedono cose ben più gravi nella vita. C’è una storia da accettare". Così Vratislav Gresko, intervistato da Tuttosport, torna sul famigerato Lazio-Inter del 2 maggio 2002. Una storia che ci propinano in continuazione a ogni incrocio tra le due squadre, anche quando si gioca a Milano. 

Lei però fu bersagliato dalle critiche. 
"In Italia si parla tantissimo di calcio. Si deve stare attenti a non subire lo stress e affrontare quello che ti capita. Ogni calciatore, prima o poi, viene criticato. Se non mi fossi rialzato dopo quell'errore, non avrei potuto più giocare a certi livelli". 

Nella sua carriera ha perso per ben tre volte il titolo all’ultima giornata. 
"Era già successo con un’altra Inter, quella di Bratislava. E col Leverkusen. Non sbagliai io né in Slovacchia né in Germania. E in entrambi i casi non venne mica ammazzato qualcuno nello spogliatoio. In Italia c’è una mentalità diversa rispetto agli altri Paesi. Ma lo sport è così: si vince e si perde". 

Le piace l’Inter attuale? 
"Giocano bene. È una squadra ben organizzata. Peccato siano stati eliminati in Champions League e poi in Coppa Italia. Antonio Conte resta un ottimo allenatore. Non so se vinceranno il campionato, lo spero, ma sicuramente possono farcela". 

Il suo connazionale Skriniar è una certezza. 
"Milan si è ripreso, ha superato il periodo di difficoltà della scorsa stagione. È giovane, deve stare attento affinché non capiti di nuovo. Ma milita in una squadra forte: potrà essere aiutato anche dagli altri giocatori". 

C’è anche Arturo Vidal, suo ex compagno di squadra al Bayer Leverkusen. 
"Arturo è Arturo. È unico, ride sempre. Tranne quando viene sostituito, ma questo è normale, succedeva pure a me (ride, ndr)". 

Sezione: Rassegna / Data: Dom 14 febbraio 2021 alle 09:00 / Fonte: Tuttosport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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