Hakan Calhanoglu e Lautaro Martinez sono le due facce della stessa medaglia di un'Inter che ieri ha rimpianto di aver buttato via due punti nel derby con il Milan. Per semplificare: se il turco, giocatore più atteso di Milan-Inter perché grande ex, ha fatto il suo procurandosi e segnando il rigore sotto la Curva Sud, il Toro ha gettato via la possibilità del nuovo sorpasso facendosi ipnotizzare dagli undici metri da Tatarusanu.  Lo sottolinea anche la Gazzetta dello Sport: "Inzaghi l’aveva capito che sarebbe stata la partita di Hakan. Nelle ore precedenti dal derby a chi gli chiedeva se e quanto fosse teso per la partita, lui rispondeva che dall’inizio dell’anno aspettava questa sfida, senza paura dei fischi e degli insulti. Anzi: da lì avrebbe preso la forza. E così è stato. San Siro non è stato tenero, tutta la partita al grido di “figlio di...” non dev’essere una passeggiata per chi non ha spalle grosse. Calhanoglu, invece, è arrivato preparato. E ha sfidato i suoi ex tifosi".

Per contraltare, secondo la rosea, l'argentino è quasi un caso perché ha chiuso questo ciclo di sette partite tra una sosta e l’altra per le nazionali senza mettere a referto neanche un gol, che manca addirittura dal 2 ottobre. Dal dischetto, poi, gli errori continuano a sommarsi: è il terzo errore in carriera, ma anche il terzo degli ultimi sei calciati con l’Inter, dopo quelli falliti contro Bologna e Borussia Dortmund in Champions.
Sezione: Rassegna / Data: Lun 08 novembre 2021 alle 09:15
Autore: Mattia Zangari
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