L'Inter riduce lo spread, ma il gap dalle migliori d'Europa resta ancora. Lo sottolinea oggi la Gazzetta dello Sport, che prende come termometro la partita dei nerazzurri contro il Barcellona. "I paragoni con il Barcellona sono inevitabilmente penalizzanti (lo sarebbero anche per comprovate big europee): a livello di gioco e di filosofia portata avanti da oltre un decennio i blaugrana sono un unicum - puntualizza la rosea -. Spulciando gli archivi, si possono trovare considerazioni sulla distanza dopo lo 0-0 coi catalani che aprì la campagna europea dell’Inter 2009-10 (Moratti: «Si è vista una differenza col Barcellona, ma insistendo... Il gioco deve ancora arrivare, ma può arrivare»). Sotto alcuni punti di vista, poi, le differenze sembrano essere state annullate: la personalità di squadra è da «grande»; il palcoscenico di San Siro e l’entusiasmo dei tifosi è da «eliminazione diretta»; alcuni uomini, come Handanovic, Skriniar e soprattutto Icardi, recitano copioni da protagonisti europei. Fissati questi paletti, è utile verificare che cosa ancora manca".

Ecco, le differenze. Secondo la Gazzetta, l'Inter resta ancora indietro sotto il profilo del gioco, sotto quello delle alternative e, soprattutto, la potenzialità economica. "Il tutto, in fondo, può essere riassunto con la differenza fra stadio del progetto (è l’anno del ritorno in Champions) e la qualità a disposizione in rosa - si legge -. Quest’ultima poi, è legata forzatamente a un altro spread, quello economico. I 693 milioni di fatturato del Barça, contro i 297 dell’Inter, si traducono in più campioni in blaugrana. Ridurre quel gap è nei progetti di Steven Zhang".

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Sezione: Rassegna / Data: Gio 08 novembre 2018 alle 09:08 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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