L'Alvarezcentrismo. Così la Gazzetta dello Sport chiama questa nuova vita di Ricardo Alvarez, da elemento marginale a protagonista dell'Inter. Merito suo e del lavoro di chi ha creduto nelle sue potenzialità. "E’ stato un lavoro prima psicologico. Poi anche tattico e il tecnico ha puntato su una duttilità di fondo di Alvarez, che gli ha consentito una doppia operazione: cercare la miglior posizione per altri giocatori, dando allo stesso tempo all’argentino la collocazione forse ideale. Gli altri sono Kovacic e Guarin: in attesa del ritorno di Milito dall’infortunio e di Icardi dalla imminente operazione cui si sottoporrà oggi per eliminare la pubalgia, il croato e il colombiano sono stati avvicinati a Palacio una volta verificate le loro difficoltà ad interpretare in particolare la fase difensiva comunque richiesta ad una mezzala di un 3-5-2 - spiega la rosea -. Intanto i dati dicono che, dietro Palacio, è lui il secondo marcatore stagionale dell’Inter, con 4 gol. E che tre di quei quattro gol sono arrivati partendo da dietro: a Catania era stato schierato da trequartista, ma segnò quando era entrato anche Belfodil; a Bergamo e Udine ha timbrato arrivando in area in versione mezzala. Ma almeno quello nelle corde ce l’ha sempre avuto: è l’Alvarezcentrismo dell’Inter la novità". 

Sezione: Rassegna / Data: Mar 05 novembre 2013 alle 12:10 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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