"Più che la mano di Giampaolo si è vista quella di Gunter sul pallone e al Milan è bastato per battere il Verona. Rigore di Piatek, che si è sbloccato e affronterà Lukaku con le pistole fumanti". Nel suo pezzo di commento del lunedì sulla Gazzetta dello Sport, Luigi Garlando fotografa così la vittoria risicata del Milan al Bentegodi contro l'Hellas, tre punti che sono una medicina per i rossoneri e il bomber polacco in vista della sfida ai cugini dell'Inter. "Il Diavolo - scrive il giornalista - può progettare così il derby casalingo dell’aggancio. Ma è stata una faticaccia. Al 96’ Calabria, espulso, ha rischiato il rigore. Donnarumma è stato salvato dal palo. Una battaglia paradossalmente complicata dall’espulsione di Stepinski al 21’ perché il Verona si è chiuso a riccio e il Milan ha cominciato a sbatterci contro. Il palo di Calabria è il primo tiro in porta dei rossoneri, al 57’. Di giocolieri capaci di risolvere con una giocata di alta qualità, Giampaolo ne ha pochini. La Roma, per dire, abbonda. Si è appena aggiunto Mkhitaryan. Grazie ai nuovi (Lukaku, Sensi...) l’Inter si è arrampicata in vetta. Ieri Giampaolo aveva tutto il mercato in panca. Poi è entrato Rebic, che non ha lasciato l’impressione di Kakà a Cesena. Paquetà ha deluso da trequartista, spaesato. Ma qual è il suo ruolo? I grandi se lo trovano da soli in campo. Questo è il materiale. Tocca al gioco di Giampaolo farlo lievitare. Gli scaramantici ricorderanno che fu proprio un 1-0 a Verona ad accendere il primo Milan di Sacchi. Sì, però lì il migliore fu un neo-acquisto di nome Gullit. Ed era la sesta giornata. Ora solo la terza. Giampaolo merita fiducia e pazienza. I risultati aiutano. Il Diavolo proverà a tuffarsi sul derby come fosse il trampolino della svolta". 

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Sezione: Rassegna / Data: Lun 16 settembre 2019 alle 12:20
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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