Karamoh, Mbappé e Dembelé: sono loro tre le speranze della Francia, i talenti sui quali i tifosi transalpini ripongono le più grandi aspettative. Chiaro, con le dovute proporzioni, specie guardando alle esperienze affrontate fin qui per i tre attaccanti.

"Al di là di tutto, è spesso una questione di momenti e posti giusti - spiega il Corriere dello Sport -. Karamoh, infatti, si è messo in luce al Caen, ma il salto in Serie A è sempre molto più complicato degli altri, perché il nostro calcio è sempre molto più tattico e perché i giovani non vengono gettati allo sbaraglio. Non è così in Francia o in Germania, mentre da noi si preferisce lanciarli quando hanno completato un percorso di crescita. Ebbene, di quello di Karamoh, si sta occupando Spalletti, che, sin dall'inizio, ne ha messo in luce doti e qualità, evidenziando però anche le lacune e le mancanze da colmare. Quali? Beh essendo un giocatore di strappi e di folate, perde continuità nell'arco della gara. Significa che in quei momenti viene meno anche la sua applicazione in copertura. Dall'altra parte, però, la sua imprevedibilità, accompagnata dalla sfrontatezza, può essere un fattore. E, di quella, Karamoh ne ha in abbondanza. Altrimenti, il suo primo pallone al debutto da titolare a San Siro non sarebbe stato un colpo di tacco. Altrimenti, il suo primo gol non sarebbe nato da una magia in dribbling e da un sinistro spettacolare nel sette. Già, quel sinistro che non è il suo piede e che ha cominciato ad usare con ripetitività solo alla Pinetina, con Spalletti che su questo aspetto lo sempre ha martellato". 

 

Sezione: Rassegna / Data: Mar 13 febbraio 2018 alle 09:44 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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