JULIO CESAR 6 – Fa di tutto per nascondere i postumi soprattutto psicologici dell’incidente patito domenica sera. Per un tempo, ci riesce anche bene, risultando attento sulle conclusioni velenose di Kalou e Drogba, che lo grazia colpendo la traversa su punizione. Ma nell’occasione del gol di Kalou purtroppo ci mette molto del suo andando molle. Salva però alla grande sulla conclusione ravvicinata di Lampard.
MAICON 6 – Kalou, che decide di attaccare partendo dalla sua zona, è una brutta gatta da pelare: la sua vivacità gli crea parecchie insidie. E allora, deve rinunciare ai propositi di fare del male a Malouda fuori ruolo pensando soprattutto alla fase difensiva. Ma per quel poco che riesce a spingere, sa creare panico.
LUCIO 10 – Scusate, ma è stato impossibile resistere alla tentazione. Il capitano del Brasile è stato semplicemente monumentale: un mostro di bravura ed efficacia, bravissimo a mettere il bavaglio a chiunque provasse ad avvicinarsi dalle sue parti. Mai un’indecisione, mai una sbavatura, mai un cenno di cedimento palese alle numerose botte che gli avversari, il più delle volte per frustrazione, gli riservano. Il miglior Lucio dell’anno, impossibile negarlo.
SAMUEL 6,5 – Più in difficoltà dell’ispiratissimo compagno di reparto, soffre molto la voglia di fare male di Drogba e rischia di vedersi fischiato un rigore contro quando atterra Kalou a due centimetri dalla porta di Julio Cesar. Ma il suo contributo, alla fin fine, è essenziale per la tenuta della difesa.
ZANETTI 6 – Ivanovic sulla sua corsia fa come Kalou con Maicon sulla destra. Il capitano va spesso in affanno nel contenere le iniziative del serbo. Rischia il patatrac quando manca l’intervento di testa consentendo a Kalou di involarsi in area, poi fa il possibile per arginare l’avanzata del dirimpettaio che però riesce a trovare Kalou per la conclusione del pareggio. Ma è anche determinante con alcuni recuperi e soprattutto quando toglie proprio a Ivanovic un pericolosissimo pallone di testa.
CAMBIASSO 7 – Alla fine, le castagne dal fuoco le toglie lui una volta per tutte, quando approfitta alla grande dell’apertura di Sneijder; la difesa del Chelsea ribatte, lui non ci sta e ribadisce con un gran rasoterra sul quale Cech non può proprio nulla. Simbolo della grande caparbietà del “Cuchu”, spesa anche nei duelli a centrocampo, dove spesso deve tenere le fila da solo.
THIAGO MOTTA 5 – Preferito all’ultimo a Muntari, inizia con un intervento da codice rosso su Ballack. Messo in difficoltà nel punto nevralgico del campo, l’italo-brasiliano non incide quasi mai, consentendo ai Blues di impadronirsi del centrocampo e costruire a proprio piacimento. Timido risveglio nella ripresa fino a quando però si dimentica di anticipare un pallone vacante dando via libera a Ivanovic che si involerà verso l’1-1. DAL 58’ BALOTELLI 6+ – Fa quello che Maicon non riesce quasi mai a fare: far venire il mal di testa a Malouda che per fermarlo deve ricorrere alle maniere forti. Gemma della serata, un tunnel ai danni di un signore di nome Frank Lampard, mica uno qualunque…
STANKOVIC 5,5 – Ancora non a pieno regime, tenta di fare il suo agendo soprattutto in fase di contenimento, con alti e bassi. La voglia di lottare però non gli fa difetto. DALL’84 MUNTARI SV
SNEIJDER 6,5 – Mette il suo zampino su entrambi i gol, prima col suo velo sul pallone di Eto’o, che apre a Milito la via del vantaggio nerazzurro; poi, congegnando l’azione che porterà alla rasoiata vincente di Cambiasso. Dopo il gol anche lui va un po’ in difficoltà, poi si scuote e di conseguenza si scuote l’Inter. Concentrato di grinta e potenza, coi suoi lanci prova a innescare l’ottimo Milito anche se non sempre risulta preciso. Quando poi serve un super pallone a Eto’o, questi lo sciupa malamente
MILITO 7,5 – Pronti, via, palla servita da Eto’o, dribbling a bersi Terry come fosse un bicchiere di brandy e sfera nel sacco: meglio di così, iniziare non si può. Il Principe è l’elemento che lì in avanti si dimena più di tutti, l’uomo capace di creare maggiori apprensioni alla retroguardia di Ancelotti, con Sneijder che ne capisce le intenzioni ma non sempre le asseconda. Quello che piace di lui è che ormai ha acquisito i gradi di leader del gruppo: detta i movimenti, incita i compagni, si prende responsabilità. Irrefrenabile cuore pulsante.
ETO’O 5+ – Parte alla grande propiziando la rete del vantaggio, ma poi si smarrisce, sbagliando un gol praticamente fatto forse più grave di quello divorato sabato scorso davanti a Storari. Da lui, soprattutto in queste circostanze, ci si attende sempre qualcosa di più. Ma esce comunque tra gli applausi. DAL 68’ PANDEV 5,5 – Entra nel momento in cui Mourinho decide per l’assalto finale, ma non punge più di tanto.
ALLENATORE: MOURINHO 6,5 – Tanti tabù si sono spezzati in questa bella serata europea: il gol nella fase finale, il gol alle inglesi, soprattutto la vittoria, tutte statistiche che risultavano vacanti da tanto tempo in casa nerazzurra. Certo, magari dopo il gol si pensava a qualcosa di meglio e invece è il Chelsea a comandare le operazioni, ma la squadra è brava a non abbattersi dopo il pareggio reagendo immediatamente. E dopo il nuovo vantaggio, la sua squadra convince di più. Bene, adesso tutti pronti perché a Stamford Bridge sarà battaglia.
CHELSEA: Cech 6 (61’ Hilario sv); Ivanovic 7, Terry 6, Carvalho 6, Malouda 6+; Ballack 6, Lampard 6, Mikel 6,5; Kalou 7,5 (78’ Sturridge sv), Drogba 6,5, Anelka 5,5. Allenatore: Ancelotti 6,5.
ARBITRO: MEJUTO GONZALEZ 6- – Il Chelsea può recriminare almeno per un rigore nel primo tempo. Ma a parte questa svista evidente, nella sua gara non si registrano altri errori pesanti. ASSISTENTI: GUADAMURO – JIMENEZ 6
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