A distanza di un mese dal convegno e della assemblea generale di Roma della European Football Clubs, la nuova denominazione della ECA, Calcio e Finanza illustra alcuni dei temi più spinosi discussi nell’assise. Particolarmente attivo si è rivelato il duo Ezio Maria Simonelli-Luigi De Siervo, che ha espresso i propri timori in merito all'aumento dei premi corrisposti dalla UEFA alle squadre partecipanti alle coppe proprio perché andavano a creare ulteriori scalini di ricchezza tra le grandi squadre e le medio-piccole. "Le Leghe nazionali devono lavorare per far sì che si rifletta bene sul rischio di compressione che i vari campionati possono subire all’interno di un panorama dove la Champions League e anche il Mondiale per Club stanno acquisendo sempre più spazio".

Più in generale, è emersa la preoccupazione che nei prossimi anni, anche in virtù dei premi UEFA in crescita (visto che la Federcalcio continentale punta a far crescere i ricavi a 6 miliardi annui rispetto ai 4,4 dell’attuale ciclo), chi non gioca le coppe europee si troverà davanti un muro economico sempre più difficile da colmare. Di qui l’idea di qualcuno di prevedere un secondo paracadute da aggiungere a quello esistente per le squadre che retrocedono dalla Serie A alla Serie B. Un nuovo strumento che dovrebbe aiutare le società che non partecipano alle coppe e che restano nella massima serie, che però dovrà eventualmente essere introdotto insieme alla riduzione delle partecipanti alle massime divisioni nazionali, tema che alla Serie A non va giù. Inoltre, le principali leghe europee, non tanto velatamente, hanno sostenuto l’idea che dal prossimo ciclo della Champions (cioè a partire dalla stagione 2027/28) i campionati maggiori debbano avere garantiti nella massima competizione europea almeno cinque posti. Al momento una semplice ipotesi ma da tenere sotto controllo. 

Sezione: News / Data: Sab 08 novembre 2025 alle 22:00
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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