In vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, Il Foglio organizza a Milano un ciclo di incontri dedicati al tema dello Sport. “Giocare in casa. I luoghi dello sport in una città che cambia” è stato l'appuntamento di giovedì, durante la quale è intervenuto Riccardo Ferri, leggenda nerazzurra. Sul tema del rapporto tra i genitori e lo sport, l'ex difensore interista ha spiegato: "Ci sono troppe aspettative sui figli. Da genitore credo che ci siano tanti miei coetanei che hanno figli che non hanno ottenuto risultati e ripongono aspettative sui figli. La famiglia è centrale nello sport e spesso i genitori, esprimendo concetti opposti agli allenatori, creano confusione".

"Credo che Milano abbia fatto dei passi da gigante negli ultimi anni a livello di strutture. Sapere che mio figlio può andare a fare attività in una struttura valida da sicurezza. È importante anche fare prevenzione e curare la salute, i nostri figli sono improntati alla sedentarietà e lo sport e un veicolo molto importante per le nuove generazioni".

Ferri ricorda anche il suo percorso personale: "Vengo da una famiglia modesta che viveva in campagna, in una cascina. Mio padre operaio faceva due lavori per permettere alla famiglia di andare avanti e superare le difficoltà. Ricordo i valori che ci hanno trasmesso, insieme a grandi motivazioni, che sono servite per raggiungere gli obiettivi. Quando sono arrivato a Milano non ci ero mai stato prima. Nel percorso del settore giovanile ho avuto un grave infortunio ma a 18 anni sono arrivato in prima squadra. All'epoca prendevo un milione al mese e riuscii ad avere un mutuo per permettere ai miei genitori di cambiare casa. Quando sono arrivato ad Appiano Gentile ho capito che da lì non dovevo più muovermi. Avevo tanti doveri, un mutuo importante e incertezza sul futuro, ma sapevo cosa avrei dovuto affrontare. Mi sono messo in sana competizione nello spogliatoio e cercavo sempre di andare oltre per dare qualcosa alla mia famiglia. Tutto questo mi ha portato anche in nazionale, non lo avrei mai pensato".

I ricordi sono tanti: "Ho vissuto emozioni incredibili, nel vestire la maglia dell’Inter: era un sogno da coronare. San Siro può dare emozioni straordinarie che ti entrano dentro e ti accompagnano per tutta la vita. Le istituzioni e le due società stanno lavorando per il progetto ed e giusto che siano loro a dare opinioni in merito".

Infine un messaggio ai ragazzi che arrivano nei settori giovanili per non perdersi e diventare campioni: "Credo che per i ragazzi più giovani la passione si fondamentale e debba crescere sempre, il messaggio principale deve arrivare dalla famiglia. Non coltivare il sogno esclusivo di diventare professionisti ed emulare i campioni ma riuscire a fare davvero sport di squadra che assomiglia alla vita quotidiana di tutti noi. Sarebbe importante trasmettere alle famiglie una forma corretta di approccio allo sport".

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Sezione: News / Data: Gio 28 novembre 2019 alle 17:08 / Fonte: inter.it
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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