Nessun bacio alla maglia nerazzura "...prima devo vincere e guadagnarmi la fiducia dei tifosi. Io devo vincere e così nascerà il rapporto spontaneo con i tifosi. Se Ibrahimovic ha baciato la maglia sono affari suoi". Questo, uno dei passi significativi della prima conferenza stampa di Samuel Eto'o, nella quale si sublima la personalità del camerunense. Dopo ever esordito con i dovuti ringraziamenti ai compagni del Barça e ai tifosi blaugrana, baciare la nuova maglia sarebbe stato un gesto che sarebbe andato a stridere con le considerazioni introduttive relative alla sua ex squadra.

Samuel Eto'o volta pagina, ma non lo fa con il mal celato livore e l'ostentata sfacciataggine di Ibrahimovic. Rispetto allo svedese, avrebbe certo avuto più motivi di rivalsa verso la sua ex  squadra che, dopo anni di prestazioni decisive, lo ha utilizzato come merce di scambio, circostanza che è riuscito a digerire anche se con notevole difficoltà, grazie anche agli attestati di stima rivoltigli dal presidente Massimo Moratti. Anche le considerazioni di Eto'o riguardo alla  possibilità di vincere il Pallone d'Oro e a giocare in coppia con Milito riflettono il suo desiderio di sentirsi prima di tutto parte del gruppo e non una prima donna sicura del proprio posto in squadra.

"A Manchester non ha perso Ibrahimovic, ma ha perso l'Inter": queste invece le parole dello svedese il cui procuratore a più riprese ha però sottolineato il suo essere stato decisivo per i successi nerazzurri. Attraverso un sillogismo perfetto si giunge a questa conclusione: quando si vince, vince Ibrahimovic; quando si perde, perde la squadra. A riprova di ciò, la circostanza che non si riesca a ricordare una sola intervista in cui lo svedese abbia ringraziato i compagni per il lavoro svolto in campo. Eto'o, dal canto suo, pur provenendo da una squadra piena di campioni è ben consapevole che un'individualità, per quanto forte possa essere, ha bisogno di un gruppo forte alle spalle per poter essere esaltata. Nel Barça di Guardiola, a turno, lui, Messi e Henry davano una mano al centrocampo. Un giocatore abituato a non avere consegne tattiche come Ibrahimovic  farà altrettanto?In attesa che il campo dia il suo responso, il primo confronto fra i protagonisti di questo scambio sull'asse Milano-Barcellona vede uscire nettamente vincitore il neo-nerazzurro.

Sezione: News / Data: Mar 28 luglio 2009 alle 21:35
Autore: Rosario Bruno
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