"Per me è la rosa più forte, insieme a lui. È l'allenatore migliore insieme a Gasp: il più completo, il più tosto, poi è una roccia e non molla mai. Quest'anno ha trovato il modo di vincere. Per me non è una sorpresa: in questi anni ha tenuto i migliori, ha comprato i giocatori che riteneva gli mancassero. Come allenatore, l'ho spiegato: ha idee chiare, ma alla fine sono i giocatori. Avere percezione di quello che hai tra le mani, ed essere tosto per ottenerlo: così si vince. Non ci sono altri modi". Intervenuto in conferenza stampa, Ivan Juric spende parole al miele per l'Inter e per Antonio Conte. Ecco le parole del tecnico dell'Hellas Verona raccolte da TMW.
Quali giocatori del Verona potrebbero fare parte della rosa dell'Inter? Cosa si augura in questo finale?
"In diverse partite la squadra ha fatto un grande salto di qualità a livello di gioco, di dominio, nel modo di stare in campo, ma è anche diventata una squadra perdente. Quando è così è anche un po' colpa dell'allenatore. Non bisogna diventare perdenti: dopo ogni partita diciamo 'benissimo, dopo trenta minuti dovevamo essere due a zero'. Questo vuol dire non essere più solidi come prima: è una cosa che non va bene. Potrebbe andar bene per qualcuno capire che non è tutto rose e fiori: non penso al presidente, dico in generale. Mi auguro che torniamo ad essere vincenti. Devo anch'io fare un bell'esame per capire come diventare più tosti e vincere le partite. La rosa dell'Inter è completamente di un alto livello: sicuramente qualcuno potrebbe farne parte, ma dire che qualcuno adesso è pronto mi viene difficile".
Quali reparti pensa dobbiate rinforzare?
"Non si parla di salto di qualità, magari anche per rimanere dove siamo. Vediamo le altre società come fanno, come lavorano, quanti scout hanno e che fatica fanno per salvarsi. Non so dove si vada, è difficile ottenere di più. Noi abbiamo venduto e non abbiamo ricevuto la sostanza dell'anno scorso in mediana e dietro. In attacco abbiamo messo giocatori buoni, soprattutto Lasagna. L'altro giorno per qualche minuto ho visto una punta per come la intendo io: ha fatto l'assist per Bessa, ha fatto giocare bene la squadra. Ho visto i primi passi in avanti in questo senso: se vuole diventare un attaccante completo deve fare questo. In mezzo e dietro, anche per sfortuna, abbiamo perso giocatori e abbiamo perso quella sensazione di avere sostanza, di rubare la palla. Quando giochi bene e perdi vuol dire che un po' ti manca: ci sono tante cose da fare".
Per crescere sono importanti anche i riscatti?
"Sono nostri: Barak è comprato, Magnani è comprato, Ceccherini è comprato. Sono tutti obblighi. Sugli altri, come Colley, Salcedo, Dimarco e altri ancora, bisogna ragionare: da alcuni mi aspettavo qualcosa in più, alcuni hanno fatto dei passi avanti e poi indietro. Bisogna capire che prospettiva hanno. Quelli che ho nominato sono già nostri: è un grande passo in avanti avere questi giocatori, che creano una base".
Sembra molto dentro all'Hellas...
"Non sono mai stato fuori. Non è cambiato niente in quel senso. Poi magari parlo troppo e la gente pensa troppe cose. Io ho le idee chiare: se non cresci ti spegni. Anche l'allenatore deve avere giocatori da migliorare. Dobbiamo parlare e vederci con grande serenità: se siamo d'accordo bene, altrimenti troveremo una soluzione".
È più importante migliorare i giocatori o acquistarli?
"Certi riscatti per noi non sono possibili, da questo deriva un po' il mio malcontento di inizio anno. Certi giocatori per prenderli a dodici milioni devono essere dei fenomeni. Noi dobbiamo migliorare tanto: il gioco nelle ultime partite è stato fatto bene, rubiamo meno palloni dietro perché abbiamo meno forza, ma abbiamo perso. Io penso che bisogna rafforzarsi tanto, poi la società valuterà se potrà o meno. Qualcuno sicuramente da riscattare, che ha fatto bene e non ha prezzi esagerati. Poi bisogna aggiungere qualcun altro: per chi sta qua e arrivano altri giocatori forti è uno stimolo".
Sembra che lei stia facendo capire che sarà l'allenatore anche l'anno prossimo.
"Non ho mai avuto problemi con il presidente per quanto riguarda i 'costi di gestione'. Non potremo mai essere il Parma, o il Bologna. Non ha mai nascosto come deve funzionare qui, e questo è chiaro. Lui deve avere fiducia nell'allenatore e nel direttore sportivo: il calcio è un rischio, ma calcolato bene. Altrimenti fai molta più fatica".
Il prossimo sarà il terzo campionato consecutivo in Serie A.
"Si è fatto Serie A, Serie A e retrocessione. Nella mia testa questo non deve succedere: se gira bene resti in Serie A, altrimenti vai giù. Ragiono su come sognare, ma mantenersi in A, diventando stabili e sognando che tutto giri bene. Questa è la mia idea. Se si fa diversamente succede come in passato".
Quali sorprese ha in positivo rispetto alla condizione dei suoi giocatori?
"Non ho mai lavorato con tanta difficoltà come quest'anno. Certe situazioni non le ho mai vissute. Di concreto, è recuperato Ceccherini. Koray ha fatto fatica a recuperare dalla scorsa partita. Per il resto non ci sono più novità".
Ha intravisto qualche Primavera che può promettere bene?
"La Primavera è migliorata, Margiotta ha preso giocatori che hanno un potenziale, come Cancellieri. Qualcuno potrebbe fare il giocatore dell'Hellas, ma non subito. Abbiamo fatto giocare troppo certi giocatori, e quando fai questo qualcuno riesce a gestire le situazioni, qualcun altro fa fatica. Ci sono due o tre ragazzi che con pazienza e un percorso fatto bene possono diventare giocatori del Verona".
Che giudizio ha sul gioco di Conte?
"Ne ha parlato anche Conte. Per me hanno fatto grandissime partite, un calcio totale, bello. Conoscendo Conte mi dicevo 'adesso spacca tutti'. Ma lui giustamente ha detto 'abbiamo fatto grandi partite, ma abbiamo perso e a nessuno interessava'. Insieme alla squadra ha valutato ed è andato più sulla fase difensiva, non pressare troppo alti. Ha grandi campioni, cercano l'uno a uno davanti, e ha trovato grande sostanza dietro. Davanti sono sempre pericolosi e creano, hanno stravinto così. Per divertirmi, da spettatore di calcio, io vorrei la prima Inter. Secondo il mio punto di vista è quella che ti porta ad andare e spaccare tutti. Lui da uomo intelligente ha fatto una scelta giustissima, questo è il discorso".
A breve arriverà il momento di Ruegg? Pensa di dare qualche chance a Pandur?
"Il mio stato d'animo in questo momento non è dei migliori. Quando un allenatore perde partite così vuole cambiare il trend, perché in queste settimane il club ha acquistato credibilità. Contro l'Inter è quasi impossibile, ma voglio fare punti e vincere le gare. Dare opportunità a sinistra e destra no, quando entra Salcedo, fa bene e fa gol, allora sì, stai scavalcando gli altri e va bene. Ma voglio far giocare i migliori, perché dobbiamo fare punti".
Tra questi c'è Salcedo?
"Sì. È uno di quelli che ha giocato troppo, ha subito anche un colpo emotivo. Si è allenato bene, e ultimamente ha fatto bene, l'altro giorno ha fatto gol. Se l'è conquistato, questo è tutto un altro discorso".
C'è qualche aspetto che ha curato particolarmente per invertire la tendenza? Cosa si aspetta domani?
"Ci sono momenti della partita che abbiamo stradominato, giocando bene e creando occasioni. Poi ci sono conoscenze che dobbiamo migliorare, sulle quali non abbiamo avuto modo di lavorare molto. La mia sensazione è che siamo fragili, è facile farci gol. Bisogna alzare il livello d'attenzione. Poi c'è un fattore legato alla tipologia di giocatori che abbiamo, e questo lo paghiamo. L'altro giorno volevo cambiare qualcosa e, detto sinceramente, ho sbagliato. Contro l'Inter è tutto più difficile, l'altro giorno strameritavano e gli è andata male".
Qual è il ruolo in cui Dimarco può esprimersi meglio?
"Fede per me è il classico quarto. Può fare anche il quinto, noi abbiamo iniziato a usarlo terzo perché ce ne serviva uno a sinistra. Nelle ultime quattro partite ha fatto benissimo, non ha commesso errori, ha giocato con qualità. Non ha fatto un buon campionato, ha fatto un grandissimo campionato. In certe partite può fare sia il terzo, sia il quinto che il quarto".
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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