L'allenatore del Como Cesc Fabregas arriva nella sala conferenze dello stadio di San Siro per un nuovo commento di quanto avvenuto questa sera contro l'Inter. Queste le sue parole raccolte dall'inviato di FcInterNews.it

Non era proprio la partita che pensavi la tua squadra potesse giocare, ma c'è questa distanza tra Inter e Como?
"Per la prestazione dipende da come guardi il calcio. Il risultato è pesante, andiamo a casa a testa bassa e dobbiamo migliorare. Poi non vedo grande differenza a livello calcistico con l'Inter, vedo due attaccanti ad un livello superiore a quello che si vede in settimana. I ragazzi hanno fatto tutto e più, dobbiamo gestire bene la frustrazione ma anche i complimenti. Stasera giochi contro una squadra che gioca a memoria, con un giocatore intelligente come Lautaro e uno che con lui gioca come pochi e potete dire che differenza. Oggi all'intervallo ho pensato e questo fa vedere che sto crescendo anche io come la squadra: cambiamo 5-4-1, cambiamo per gestire la fase difensiva? No, perché con una sconfitta così si cresce di più. Ora magari sono filosofo, però parlo col cuore. Preferisco perdere così e sentire i ragazzi che dicono: 'Manca tanto'. Come abbiamo fatto con la Juventus. Oggi si è vista la differenza, dopo il secondo gol abbiamo avuto altre occasioni e dopo la terza rete abbiamo mollato. Sono il più esigente del mondo, sono il primo a dire che dobbiamo lavorare. Ma ci si rialza e si riparte". 

Cosa si è fatto Morata? Ormai forse bisogna valutare l'arrivo di un nuovo elemento.
"Non è il momento. Alvaro si è fatto male all'adduttore, già prima del Sassuolo non si è allenato bene. Però in settimana aveva lavorato bene. Adesso dobbiamo analizzare altre scelte che non c'entrano nulla con il centravanti. Con due attaccanti come quelli dell'Inter la vittoria è sempre molto vicina. Non credo serva parlare di un giocatore o di un altro. Non sappiamo che infortunio sia stato".

I primi dieci minuti hanno deciso la partita, poi nella ripresa hanno avuto un altro atteggiamento ma forse era tardi.
"Noi dobbiamo prendere quel gol e guardarci allo specchio, dicendoci che prendere il gol del 2-0 così... Questa cosa fa male, prendere gol da palla inattiva quando sei totalmente dentro la partita mi ha lasciato un po' amareggiato".

Eravate però nervosi?
"In che senso nervosi? Abbiamo giocato due palloni lunghi, poi loro non ti hanno dato più palloni per fare contropiede. Hanno gestito bene la palla in campo aperto. Abbiamo giocato questi 8-10 minuti di calcio che non sentiamo, questa cosa per paura e per rispetto non può cambiare".

Su Caqueret.
"Si gioca in undici, io amo tutti i miei giocatori. Lui deve avere la mentalità di reagire, di alzare la testa. Se gioca lui, poi, un altro non è contentissimo. L'allenatore fa una vita sbagliata, se oggi segna Max la partita diventa diversa".

Quando Nico Paz si accende il Como fa bene, un giudizio?
"Quando si accende Lautaro l'Inter fa meglio, quando si accende Yamal il Barcellona fa meglio. Nella prima parte lo abbiamo trovato poco, poi nella ripresa lo abbiamo cercato di più. Noi siamo stati un po' più sciolti nella fase offensiva e credere di fare male. Abbiamo creato occasioni importanti. Comunque abbiamo parlato troppo, ora tocca a voi parlare. Noi dobbiamo lavorare e provare a fare meglio l'anno prossimo".

Sezione: L'avversario / Data: Sab 06 dicembre 2025 alle 20:45 / Fonte: Dall'inviato a San Siro
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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