L'ultimo appuntamento casalingo di Serie A in questo 2025 mette di fronte all'Inter un ostacolo non da poco, quel Como di Fabregas che in questo primo scorcio di campionato ha incantato per il gioco espresso e sorpreso per i pochi gol concessi. Non passa nemmeno un minuto quando il canovaccio tanto ipotizzato mette in atto il primo tassello della serata: Thuram attrae la linea difensiva e Lautaro ne approfitta per scattare in profondità, ma Ramon compie un grande intervento salvando il gol istantaneo. 3 minuti ed è ancora una volta l'attrazione di una punta a mettere in difficoltà il Como: questa volta è Lautaro a uscire dalla linea imbucando per Barella che, a tu per tu con Butez, calcia addosso al portiere dei lariani. L'avvio dei nerazzurri è prorompente e sono 4 i corner guadagnati nei primi 4 minuti di partita. Inizio scatenato e infuocato: calcio rapido, dinamico e verticale. Ed è proprio quella verticalità tanto cercata a condurre il Biscione in vantggio: Lautaro inizia l'azione per la sgasata di Luis Henrique e la conclude con grande padronanza esecutiva, facendo esplodere il Meazza. Mano sul petto e inizio fuoco e fiamme per scaldare l'atmosfera pre-natalizia. 17 minuti intensi come non mai e poi qualche istante di ripiegamento posizionale per la squadra di Chivu che controlla il gioco e si difende con ordine, senza subire granché. Nella seconda parte della prima frazione i ritmi s'abbassano un po' (a ragion veduta) e la truppa di Fabregas mostra un po' di difficoltà ad attaccare il blocco basso e ben messo in campo dell'Inter. La chiusura di Barella su Douvikas a fine primo tempo è lampante e si allinea alla prova collettiva della squadra di Chivu nei primi 25 minuti di gioco.

La ripresa inizia con un po' di ritardo, complice il rientro in campo leggermente tardivo del Como (lieve rimprovero di Chivu). Il Como prova ad attaccare e si sbilancia tanto: così il registro delle potenzialità accoglie il contropiede condotto da Dimarco, che sbaglia solamente l'ultimo passaggio per Thuram, diretto nel due contro uno che avrebbe potuto portare a qualcosa di più. Lautaro conclude malamente con il destro fallendo l'appuntamento con il raddoppio, ma la prima grossa chance della ripresa è uno spavento per l'Inter: Douvikas manda alle stelle il bel cross di Rodriguez. Nico Paz si smarca si decentra per proiettare un traversone interessante: Valle anticipa un Sommer imperfetto e la palla finisce alta. Nel momento più difficile l'Inter esegue il gesto più importante nel mondo del calcio: Thuram da due passi la tocca quel che basta per segnare il 2-0; una zampata implacabile e fondamentale. Il gol dei nerazzurri sembra aver calmato la furia offensiva dei lariani (seguiti da 5mila tifosi presenti a San Siro) e il binario dell'incontro è ampiamente tracciato. Al Biscione viene annullato il tris di Dimarco per offside di Barella, mentre il Como in due occasioni si rende insidioso: il colpo di testa di Nico Paz e il successivo corner con il tiro alto di Diao. Akanji si prende tutto il campo concesso dagli avversari e Luis Henrique alleggerisce il rimorchio per Lautaro, che calcia addosso a Butez un rigore in movimento. Como che, comunque, non intende a rinunciare a essere offensivo, anche se la percezione è quella di tentativi lariani telefonati e difficilmente realizzabili. Minuto 80, segnatevelo e riguardatevelo: foga agonistica impressionante dell'Inter. Pressing offensivo asfissiante e ritratto di Chivu perfettamente compatibile con la fame agonistica della vera Inter. Barella col tacco, Calhanoglu raccoglie una deviazione corta e dal limite dell'area lascia partire la consueta sentenza di collo interno. Vetta riconquistata (provvisoriamente) con la massima espressione dell'identità del tecnico ex Parma: calcio offensivo, qualche rischio e tanto spettacolo. Il finale è una ciliegina sulla torta: Carlos Augusto mette a segno un poker devastante.

Sezione: Focus / Data: Sab 06 dicembre 2025 alle 19:58
Autore: Niccolò Anfosso
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