"Io allenatore? No, preferisco essere più vicino alla società con un ruolo da dirigente. Ringrazio il presidente Moratti per avere esaudito questo mio sogno ma... c'è ancora tempo". Così debutta Javier Zanetti nell'intervista rilasciata per il settimanale Chi della quale ieri vi abbiamo offerto una prima anticipazione relativamente ai piani futuri del capitano, pronto a occupare un ruolo nello staff dirigenziale nerazzurro. C'è tempo per cosa, però? "Per vincere. Quest'anno è andato tutto storto. Negli ultimi sette ani da capitano un trofeo l'ho sempre alzato. Ora ripartiamo da zero".

L'Inter ha iniziato la stagione con Gasperini, salutato dopo tre giornate. Cosa non ha funzionato con lui? "Tutto. Infortuni, sfortuna, risultatiche non arrivavano. Quando hanno esonerato Gasperini, lui è venuto da me con le lacrime agli occhi. Sembrava mio figlio, una cosa molto dolorosa". Stessa sorte è toccata tempo dopo a Claudio Ranieri: "Il gruppo era con lui, ma i risultati non sono arrivati. Giusto cambiare". Adesso c'è Andrea Stramaccioni, addirittura uno più giovane di lui. Ma al nuovo tecnico Zanetti dà del lei o del tu? "La sera dell'esonero di Ranieri, il presidente Moratti mi ha chiamato per dirmi: 'Prendiamo Stramaccioni'. Io rispondo: 'L'importante è fare il bene dell'Inter". In campo ci diamo del lei, fuori del tu. E' un ragazzo con le palle, ha le idee chiare e merita questa opportunità". Al punto da essere confermato anche la prossima stagione? "Sì, il gruppo è con lui. Ha entusiasmo e idee chiare. Inutile cercare il nuovo Mourinho, quando magari ce l'hai in casa. La scelta, però, è di Moratti".

Si sente ancora con Mourinho? "Certo, è un mio amico. Mi auguro che il suo Real Madrid vinca Liga e Champions". E con Ibrahimovic, invece? "No, e non mi cambia la vita. Resta un grande per quello che ha fatto nell'Inter ma poi ognuno per la sua strada". Inevitabile parlare anche di Mario Balotelli: lo spogliatoio dell'Inter lo riaccoglierebbe? "Mario è un campione, ma deve trovare equilibrio fuori dal campo. Io lo rivorrei. Ho apprezzato il fatto che abbia chiesto scusa per gli errori fatti nell'ultimo periodo. Ma se non mette la testa a posto, rischia di rovinare la sua carriera per sempre".

Zanetti si sofferma anche sui continui guai fisici di Pato: "Ha giocato troppe partite di seguito per un fisico che forse non è abituato. I suoi troppi infortuni possono comprometterne la carriera. Sono invece contento per il ritorno di Cassano. L'ho chiamato per fargli gli auguri". Oggi si gioca Udinese-Inter, rinviata dopo la tragica scomparsa di Piermario Morosini: "Sono stato malissimo. Soprattutto, la sua storia era davvero drammatica. Lui conosceva i problemi reali della vita. Spero di riuscire a fare qualcosa di costrutivo per ricordarlo al meglio. Giusto fermare il campionato? Sì, è stata una forma di rispetto per onorare la sua memoria". Sulle dichiarazioni di Di Natale in merito all'eccessivo carico dei giocatori aggiunge: "Morosini era un calciatore integro, il destino ha deciso per lui. Non credo che il problema sia relativo alle presenze. Evitiamo polemiche e stringiamoci in silenzio. Abbracciamoci come è successo in altri campi in tutto il mondo, scena da brividi"

In conclusione, alcune curiosità: "Sono devoto a Santa Rita da Cascia, ho conosciuto la sua storia grazie a un mio amico. Sono stato anche in paese, ma è una storia privata. Con la Fondazione Pupi io e Paula abbiamo sviluppato il progetto "Mamma amore" dedicato alle donne in attesa che hanno problemi economici nell'affrontare il parto". Ma per salvare la stagione dell'Inter, ci vuole un miracolo? "Non scherziamo, la fede è una cosa seria. Ripeto: il nostro ciclo per ora è finito. Ma torneremo presto, molto presto".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 25 aprile 2012 alle 10:00
Autore: Christian Liotta
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