Il piano di Erick Thohir per il rilancio economico dell'Inter poggia su basi solide: nonostante si fossero alzate delle voci circa l'effettiva capacità del nuovo proprietario nerazzurro di rilanciare il club di Corso Vittorio Emanuele, il suo progetto, grazie al quale è riuscito a ottenere il famoso prestito da parte degli istituti finanziari, a partire da Goldman Sachs, poggia su basi solide. E quanto stabilisce il sito Calcioefinanza.it, che ha avuto modo di prendere visione dei documenti che costituiscono l'intero piano studiato dal tycoon indonesiano. 

I dubbi legati alle disponibilità di Thohir, derivanti dalla richiesta del prestito fatta offrendo come garanzia una società creata ex-novo quale Inter MediaCo, sono fugati in partenza: non solo perché, si legge, "il rifinanziamento e il riassetto societario correlato sono in linea con le normali prassi di mercato, ma anche perché, sulla base delle stime della dirigenza nerazzurra, considerate attendibili dalla società di revisione Ernst & Young, relative ai flussi reddituali di Inter Media and Communication, quest’ultima appare ampiamente in grado di fare a fronte ai propri impegni futuri con le banche".

Prosegue il sito: "Il 27 maggio Unicredit ha concesso alla società di nuova costituzione Inter Media and Communication un finanziamento di 200 milioni di euro (aumentabile fino a 230 milioni), che la società ha in gran parte girato alla capogruppo FC Internazionale SpA. Nel dettaglio la società cui è stato erogato il prestito da parte di Unicredit ha a sua volta prestato alla capogruppo circa 127 milioni, che li ha utilizzati per rimborsare l’indebitamento in essere con il pool di banche formato da Bpm, Banco Popolare, Unicredit, Veneto Banca, Mps e Mps Leasing & Factoring. Il rimborso del debito pregresso ha inoltre consentito a FC Internazionale SpA di liberare Massimo Moratti, che era garante personalmente nei confronti delle banche, di tutti gli obblighi e gli impegni che aveva assunto con le banche. Unicredit ha tuttavia preteso e ottenuto, quale nuova garanzia, il pegno sull’intero capitale di Inter Media and Communication. In altre parole, se quest’ultima società non fosse in grado di onorare il proprio debito, la banca guidata da Federico Ghizzoni avrebbe la facoltà di escutere la garanzia entrando in possesso delle azioni della società. Un’ipotesi che però appare remota".

Inter MediaCo ha ottenuto da Inter Brand la gestione del ramo d’azienda relativo all’attività di management delle sponsorizzazioni, dell’attività di commercializzazione del materiale audiovisivo storico, di Inter Channel e di quello inerente le attività di licensing e merchandising nonché del marchio Inter. In questo modo, la newco è diventata uno principali dei generatori di cassa del gruppo. Cassa che, in base alle previsioni riportate dal sito, "dovrebbe essere sufficiente a pagare l’interesse annuo del 5,5% e a versare, a partire dall’ottobre 2015 fino all’aprile 2019, una rata di 3 milioni ogni tre mesi (12 milioni l’anno), necessaria ad abbattere progressivamente l’esposizione.  Stando alle stime di Thohir e del management della società nerazzurra, infatti, i ricavi di Inter Media and Communication dovrebbero infatti passare dai 73,3 milioni della stagione 2013/14 (il dato è proforma, in quanto la società è stata appena costituita) a 81,5 milioni nel 2016/17 per poi attestarsi di poco sotto ai 90 milioni nel 2019/20". Fatto salvo, però, l'assunto di base che la squadra partecipi all'Europa League per tutta la durata del piano. 

Tra i vari dati prospettati, si nota come ci si attenda un aumento importante negli anni a venire del contributo da parte del nuovo advisor Infront e dello sponsor Pirelli, mentre sono attesi in calo i contributi dello sponsor tecnico Nike. In calce all'articolo, proponiamo i grafici e le tabelle, elaborati sempre dal sito Calcio&Finanza, sulle prospettive di ricavi a lungo termine disegnate per il club nerazzurro. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 25 giugno 2014 alle 17:05
Autore: Christian Liotta
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