Dopo la partita contro il Bologna, Luciano Spalletti si presenta ai microfoni di Premium: "Il presunto rigore di D’Ambrosio? Il braccio è lungo il corpo e Danilo quando si accorge che il pallone gli va sulla mano cerca di toglierlo, oltretutto la distanza è troppo ravvicinata: secondo me l’interpretazione dell’arbitro è stata corretta. Superare questi momenti non è facile per nessun calciatore. Abbiamo fatto un inizio importantissimo, i nostri calciatori hanno fatto un girone d'andata incredibile. Oggi siamo stati bravissimi. Vai in vantaggio, ti succede un infortunio ed ecco lo spettro delle ultime partite. Il secondo tempo è stato perfetto. Avevamo la possibilità di gestire in superiorità numerica e di farli correre a vuoto, invece abbiamo perso palloni troppo timidi. Ma non abbiamo subito tiri in porta. Oggi visto il momento siamo stati eccezionali. Karamoh? Ha fatto veramente bene, ha questi strappi importantissimi con velocità e tecnica. Poi ha delle pause in cui gli altri ci palleggiano dentro e per noi diventa difficile se si perde l'equilibrio di squadra. Ha fatto un gol bellissimo, che è parte dei suoi strappi. L'applauso verso il pubblico di Brozovic? Voi a volte quando ci dite che si punisce o si mette in castigo qualcuno, sappiate che non funziona così. Allenatore e società devono fare regole riconoscibili e chi non le rispetta si autoesclude. Ma non perché lo punisco, ma perché lui non sta dentro i comportamenti definiti dal gruppo. Ci sono componenti dentro questo regolamento e mi sembra che lui, anche se nervosetto, abbia voluto dire che applaudiva chi lo fischiava. Poi lo andrò a rivedere. Io scelgo chi sta dentro, chi sta fuori si autoesclude da solo. Io cerco di fare il mio dovere, anche questa settimana ho detto che i giocatori fanno quello che chiedo. Ho provato a chiedere qualcosa di diverso, a inizio partita ci siamo messi in modo diverso, con Perisic mezzala sinistra che sarà il suo futuro ruolo. Poi bisogna mantenere gli equilibri, che ci siano le misure di squadra. Dopo un po' abbiamo perso le distanze, non pressavamo bene i centrali e i centrocampisti erano distanti dai terzini. Così ci siamo messi in modo diverso ed è andata meglio. Visto che rispetto all'inizio ora si fa molto meno devo essere io il primo a essere messo sotto osservazione, poi c'è la società che è lì e giudica".

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 11 febbraio 2018 alle 17:30
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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