"Con il cognome che porto, l'offesa più frequente è che sono una raccomandata e ho un ruolo solo perché sono la figlia di Baresi. Ho sempre dovuto impegnarmi il doppio, allenarmi con più intensità delle altre, per dimostrare che valgo”. Lo dice Regina Baresi, figlia di Beppe, intervistata da Extra Time. "Il calcio è una passione. Forse per via di mio padre e di mio zio, forse perché ho sempre giocato un po' con mio fratello... Alla fine tutta la famiglia è stata coinvolta: mia madre ora è presidente dell'Inter femminile e mio fratello allena le bambine".

Non si sente un po' in ombra per via del cognome pesante?
"Il fatto di essere donna non mi ha mai fatto sentire il confronto: io non posso arrivare dono sono arrivati loro, non è lo stesso livello di professionismo. Se fossi stata uomo, probabilmente avrei sentito l'ansia da prestazione".

Cosa pensa della Var?
"Ci vuole pazienza perché sia ottimizzata, ma rispetto alle prime giornate si nota già un netto miglioramento. Credo che porterà risultati indiscutibili. Aiuta l'arbitro a evitar errori cruciali, quindi consente di avere un clima più sereno in campo".

Non toglie umanità al calcio?
"E' l'arbitro che prende l'ultima decisione: la Var può solo aiutare e consigliare. I cambiamenti nel calcio sono stati altri, e li hanno portati i soldi".

Cioè?
"Prima non ne giravano così tanti: il denaro non era la cosa che ogni giocatore aveva in testa. Esistevano valori superiori come l'attaccamento alla maglia o alla città, portare la squadra a fare risultati. Ora il motivo principale per cui uno cambia squadra sono i soldi, tanto che è difficile trovare chi si fermi a lungo in un team. Totti è stata una delle ultime bandiere del calcio moderno, questo gli fa onore".

Il suo giocatore preferito?
"Beh, da interista devo dire Icardi. Fa la differenza: aiuta la squadra, segna ed è cresciuto tanto a livello personale e come capitano. Poi ha il 9, come me".

Chi vince il campionato?
"La Juve è la Juve. Il Napoli non è abituato a stare tanto in cima alla classifica, può essere che abbia uno sbandamento. Poi c'è l'Inter. Ma se dico Inter rischio di gufare, no?".

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 11 novembre 2017 alle 11:10 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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