Quella che forse è catalogabile come la serata più lunga in assoluto dell'avventura interista di Massimo Moratti è iniziata intorno alle 18.45, in ritardo rispetto all'orario previsto, davanti alla Sala delle Colonne in centro a Milano: è stato lì, infatti, che il presidente nerazzurro è stato accolto con una vera e propria ovazione dai consiglieri dell'Inter in attesa di riunirsi per l'Assemblea ordinaria che ha sancito l'elezione del nuovo Consiglio di Amministrazione provvisorio che comprenderà 3 membri, Massimo Moratti, il figlio Angelomario e Rinaldo Ghelfi, in attesa dei 5 membri della nuova cordata indonesiana. Il presidente è stato confermato Massimo Moratti stesso per il momento, prima che sciolga le ultime riserve e decida se accettare o meno le lusinghe di Thohir.  Il primo pensiero di Moratti, quasi a voler ricambiare tanto affetto ricevuto, è rivolto ai consiglieri attuali, che si sono dimostrati tali "sia nel periodo di soddisfazione che nelle difficoltà". 

Approvate all'unanimità le nomine dei tre per il CdA e le perdite per quasi 80 milioni di euro, i membri hanno poi accolto quasi con un'acclamazione l'annuncio della proposta, avvallata anche dagli stessi indonesiani, di restare presidente fatta allo stesso Moratti. Il cui discorso successivo è stato un lungo, e a tratti commovente, excursus di questa avventura che ha segnato per sempre la storia dell'Inter. Con una precisazione importante: "L'Inter aveva bisogno di un rinnovamento. Un cambiamento che non esclude la famiglia Moratti. E' una joint venture che ci mette in condizione di raggiungere nuovi successi. Bisognava ampliare il mercato della società, dovevamo farlo già in passato a livello commerciale. Il socio porta la dote di un mercato importante per la nostra società. Esercitiamo grande fascino. E sentono questo peso. Per questo ci hanno chiesto lavorare con loro. Però faranno programmi all'altezza dell'Inter". Con aggiunta la piccola ammissione di colpa sul passato, ecco svelati in sintesi i piani sui quali si baserà il rilancio del brand nerazzurro. 

Il passaggio più importante, però, è probabilmente quello successivo, nel quale Moratti manda un messaggio alla nuova proprietà, una sorta di raccomandazione: "Avevamo intenzione di ampliare le nostre possibilità e ci è sembrato giusto lasciare che altri investissero nella società. Sarà fatta un'integrazione in modo che l'Inter non ne soffra. Possibile ci sia una veloce ripresa e successo, sia nel campo commerciale che calcistico. Non vuol dire soldi e pazzie ma progetto per vincere tutto. Sanno come si fa ad avere una squadra di livello e cosa serve". Insomma, una dichiarazione esplicita di fiducia verso Erick Thohir e i suoi scudieri, come a voler affidare un compito ben preciso: quello di rilanciare l'Inter anche sul piano sportivo, quello che auspicano tutti i tifosi nerazzurri e ovviamente lui, Massimo Moratti, che di questi può essere indubbiamente indicato come il numero uno.

L'assemblea prosegue tra nuovi ringraziamenti ai soci e rievocazioni di pagine del passato, fino al ringraziamento ai tifosi, definiti 'i veri proprietari della squadra' e al saluto e all'accorato grazie ricevuto da Moratti da un socio per quanto fatto all'Inter in 18 anni indimenticabili. E alle parole successive davanti ai cronisti, dove ha rivelato il suo stato d'animo per questo fatidico passaggio di consegne, di non avere comunque ancora deciso se accettare o no l'incarico da presidente, e spiegato che il 15 novembre sarà presumibilmente il giorno del closing, con Erick Thohir che con molta probabilità assisterà al match col Livorno a San Siro. Quella che sarà la sfida tra l'Inter di oggi e, si spera, buona parte dell'Inter di domani, visti i tanti giovani dell'Inter al momento nelle fila degli amaranto toscani. Quelli che potrebbero essere alcuni dei capisaldi dell'Inter versione think glocal auspicata dal mogul indonesiano: quasi un segno del destino, una buona stella sotto la quale la nuova Inter prenderà definitivamente il via. 

 

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 25 ottobre 2013 alle 22:00
Autore: Christian Liotta
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