Intervistato da L'Equipe, il neo arrivato in casa Inter Geoffrey Kondogbia ha parlato del proprio arrivo a Milano, analizzando i motivi che lo hanno spinto a dire all'Inter. Non mancano inoltre delle considerazioni sul lavoro svolto fino a questo momento in quel di Riscone di Brunico.

Le parole del classe '93 ex Monaco: "Non sarei mai andato in una squadra senza ambizioni. Quando ho visto i giocatori della rosa, quando ho visto gli acquisti - penso a Miranda, Montoya e Murillo - non ho potuto dubitare sulle ambizioni dell'Inter. Ad oggi è ancora troppo presto per dirlo, ma le qualità per lottare per il titolo ci sono. Differenze con la Francia? Cambia tanto. Si esige di più e si lavora di più. Per esempio, questa settimana abbiamo fatto allenamenti di quasi 3 ore, con tanta corsa. Era così a Siviglia, ma qui si lavora molto molto di più. E poi tatticamente si curano i dettagli. L'accoglienza dei tifosi interisti? Mi sono lasciato andare vedendo tanto entusiasmo, è stata la prima volta. Vedendo tutto questo viene voglia di dare il 100%"

Non manca un commento su Roberto Mancini:, oltre che su una figura che ha avuto molto peso nella scelta di venire in Italia: "Il mister conta tantissimo nella mia scelta, più del 50%. Mi ha spiegato il profetto e di quanto mi volesse con lui. Cosa mi ha detto? Quello che volevo sentirmi dire. Molti giocatori hanno sbagliato club perché non hanno parlato con l'allenatore, non avendo quel legame. Io l'ho avuto. E ha avuto un ruolo fondamentale. Ho anche parlato con Patrice Evra, non dell'Inter nello specifico. La sua opinione per me ha avuto molta importanza, mi ha fatto capire che una volta che hai provato la Serie A non c'è altro che possa impressionare di più. Inoltre mi ha detto che mi aiuterà a migliorare in ogni aspetto. Gli allenamenti in Italia sono più duri, come conseguenza, tutto il resto diventa più facile. Un sacco di giocatori sono stati in Italia e poi hanno fatto sfracelli altrove, come Zidane ed Henry. Se prendete l'esempio di Pogba, sapete che se andrà altrove si adatterà".

Perché l'Italia è per lui un passo in avanti? "La gente che mi segue non mi conosce al 100%, io so cosa è meglio per me e so che il campionato italiano, con il suo rigore tattico, è quello di cui avevo bisogno per migliorare in questo momento della mia carriera. Ho voglia di migliorare tatticamente, ho dei grandi margini di miglioramento. Anche se si può sempre migliorare, ho già raggiunto un buon livello fisico e tecnico, quello che mi mancava era il lavoro tattico. Ne avevo bisogno per continuare a crescere". Ma l'Inter ha superato economicamente il Milan? Il 7 nerazzurro risponde così: "E' assolutamente falso. La verità è che ho parlato con il Milan, ma mai nella mia vita ho detto sì ad Adriano Galliani.  Il club rossonero mi offriva di più, ma Mancini ha fatto la differenza. I due club sanno quanto è accaduto, e sanno quanto mi hanno proposto. E il Milan sa che la sua proposta finanziaria era superiore ma non è in funzione di questo che ho scelto".  

Conclusione dedicata alla vita extra-campo: "Sono diventato da poco papà e sono contento della piega che ha preso la mia vita, ma la distinguo da quella professionale. Da quest'ultimo punto di vista è un periodo che ho già vissuto quando dal Siviglia sono andato al Monaco due anni fa. Non vivo alcuna apprensione".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 15 luglio 2015 alle 13:10
Autore: Redazione FcInterNews.it
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