Dopo un derby così, la prima cosa che quasi tutti gli interisti hanno pensato è stata: addio scudetto. Ripensandoci però, non si può ancora dire che il Milan sia campione d'Italia. Prima di tutto perché ci sono ancora Napoli e Udinese, che rimangono sempre vicine. Poi c'è l'Inter, che non è ancora del tutto tagliata fuori. I numeri dicono 5 punti e 7 partite da giocare. Ma più che altro quello che non dà ottimismo è la prestazione poco brillante dei nerazzurri. Il Milan di Allegri si conferma così la bestia nera dell'Inter 2010-2011, perché ha le caratteristiche giuste per batterci. Una squadra umile, che basa tutto su muscoli e contropiede. E l'Inter contro le squadre che si chiudono così ha sempre avuto difficoltà, sin da quando c'era Benitez. Ecco, sembrava quasi di rivedere l'Inter svogliata, disattenta in difesa e sbilanciata dello spagnolo. L'unica speranza per l'Inter è che questo sia stato solo un episodio, una giornata decisamente negativa.

Per tornare in corsa, c'è bisogno che tutto torni come prima, quando il Milan stentava e l'Inter volava. Bisogna quindi annullare la condizione psicologica e in questo potrà servire la Champions. Contro lo Schalke 04 non si può assolutamente sbagliare, ma l'Inter deve rialzarsi per tornare a lottare. La stagione 2010-2011 dell'Inter non può finire il 2 aprile. Sarebbe un errore credere che sia tutto finito qui. Le prossime due partite in casa, contro Schalke 04 e Chievo, dovranno ridare fiducia a squadra e tifosi. Occhio a non incappare in un altro passo falso, che a questo punto della stagione potrebbe compromettere tutto, stavolta definitivamente. Ma io non mi voglio arrendere: finché non sarà matematicamente del Milan, crederò a questo scudetto.

Sembra un'eresia, ma 5 punti (6 effettivi, considerando gli scontri diretti a sfavore) si possono recuperare in 2 partite. E il Milan è ancora in tempo per buttare via questo scudetto. La squadra di Allegri non può giocare tutte le restanti partite come contro l'Inter, perché contro avversari più deboli sarà costretta ad attaccare. E saranno gli altri a giocare in contropiede. La prossima partita contro la Fiorentina dirà molte cose: potrà chiudere o riaprire lo scudetto. Il dubbio è legato all'entusiasmo, che al momento è alle stelle, dei rossoneri. Un eccesso di entusiasmo può spesso risultare fatale, soprattutto se pensano di avere già lo scudetto in tasca. Un Milan distratto potrebbe perdere punti a Firenze, mentre l'Inter dovrebbe superare il Chievo in casa. Poi all'ultima giornata il Milan va a Udine e l'Inter avrà il Catania in casa. Nel mezzo, la trasferta del Milan a Roma coi giallorossi e dell'Inter a Napoli. Se invece il Milan volerà sulle ali dell'entusiasmo, rimanendo umile e concentrato fino alla fine, non ci sarà niente da fare. Tutto dipende dal Milan, o quasi. Perché l'Inter dovrebbe vincere sempre, tutte le partite che rimangono. Impresa non facile, ma arrivati a questo punto un altro passo falso vorrà dire davvero: addio scudetto.

Ma anche se dovessimo perdere lo scudetto, ci sarebbe comunque tutta una Champions da giocare. E mettiamoci pure la Coppa Italia, dove la finale potrebbe essere un altro derby. Se il Milan dovesse vincere lo scudetto, quale sarebbe l'unico modo per vederli piangere? Vincere la Champions, ovvio. Vista l'Inter di ieri sembra un'utopia, è vero. Però nel calcio non si sa mai. Perché l'Inter è più in formato europeo che da campionato. Basti pensare all'Inter del triplete, che in campionato ha pareggiato molte volte. Perché l'Inter del post-Ibrahimovic ha spesso faticato ad aprire la partita contro avversari che si chiudono. L'Inter di Eto'o e Sneijder, si esalta negli spazi, con uno che lancia e l'altro che finalizza. Contro un Bayern offensivo sono andati a nozze, contro Juve e Milan invece sono andati a sbattere contro muro da provinciale. Mancano ancora quasi due mesi alla fine della stagione, io non voglio che tutto finisca qui. Se poi sarà zero titoli a maggio lo accetteremo, ma a un titolo non voglio mai rinunciare: quello di provarci fino alla fine.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 03 aprile 2011 alle 16:30
Autore: Guglielmo Cannavale
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