Lunch match milanese che mette d'accordo tutti, o forse, a giudicare dal concitato finale, in disaccordo tutti. Un tempo a testa per Milan e Inter che segnano un gol a testa e spartiscono la torta, accontentandosi di un solo punto per parte da aggiungere ad una classifica che al momento continua a sorridere più ai nerazzurri che ai rossoneri che però escono con fiducia da un confronto che sulla carta sembrava pendere più verso l'altra sponda del Naviglio. Meno entusiasti i ragazzi di Zanchetta invece dopo l'1-1 ottenuto oggi al PUMA House of Football, dove giocano un ottimo primo tempo salvo poi calare nella ripresa, quando perdono lucidità e le redini di un gioco di cui non riescono a tornare padroni. In casa dei cugini, l'Inter sorride soltanto grazie al determinante Thomas Berenbruch, migliore in campo per distacco. È il 7 dell'Inter a guadagnarsi il premio di Rising Star di un match che frutta lodi anche a capitan Christos Alexiou, in smagliante forma, al compagno di reparto Gabriele Re Cecconi e al subentrato Giacomo De Pieri. Nota di demerito per Tommaso Della Mora e Mattia Mosconi.
RISING STAR
THOMAS BERENBRUCH - Qualora non fosse già chiaro, il 7 di Andrea Zanchetta è pura qualità colata. È l'unico a distinguersi a centrocampo per iniziativa, fantasia, invenzione e velocità: è una mina vagante e fa praticamente tutto. Si inventa una partita double face e non sbaglia nulla né in fase difensiva né in quella offensiva. Contrasta sempre con attenzione e classe gli avversari, che quasi mai subiscono fallo, e detta tempi e linee di gioco. Fa la mente e il braccio della squadra; segna, dal dischetto, l'undicesimo gol stagionale e si diletta in giochi di prestigio che spesso finiscono col far diventare invisibile il pallone agli avversari, quasi sempre spaesati e inefficaci su di lui. SETTE di numero, SETTE E MEZZO in pagella!
UP
CHRISTOS ALEXIOU - Aggiornamenti da casa Marvel, dove è appena stata notificata una sofferente protesta di Captain America, comprensibilmente infastidito dall'insidioso Captain Alexiou che anche senza mantello e scudo dispensa eroicismi. Dopo la zampata provvidenziale inflitta al Bayern Monaco in Youth League, il difensore greco continua a regalare gioie alla sua Inter. Finché c'è Christos c'è speranza e solidità: il 6 di Zanchetta alza un muro invalicabile e non fa passare nulla. Non perde un contrasto e non sbaglia una sola lettura: perfetto nei tempi, nelle intuizioni quindi nelle chiusure, provvidenziali, come il doppio intervento su Bonomi e Liberali. Si sacrifica enormemente e alla fine prende un giallo che avrebbe potuto evitare e che gli sottrae la gioia di condividere il Rising Star con Berenbruch: SETTE pieno.
GABRIELE RE CECCONI - Talvolta eclissato dal gigante a fianco di cui sopra, Re Cecconi ripropone la stessa prestazione imbastita in Baviera, aggiungendo addirittura qualcosa. Il 24 nerazzurro è sempre in anticipo sugli avversari, specie su Perrucci, ed è una spina sul fianco di Liberali che non riesce a sbarazzarsi di lui e al contrario è da lui che si fa togliere la gioia di una possibile esultanza: divino l'intervento sul velenoso diagonale del 10 rossonero. Pulisce spesso l'area da pericoli e presunti tali e non ha grosse colpe individuali sul gol del Milan che però arriva, lo innervosisce e nel finale si prende un giallo di protesta che macchia la sua giornata: SETTE MENO MENO (per punizione).
GIACOMO DE PIERI - Partito dalla panchina perché anche Jack Sparrow ogni tanto merita di riposare... Entra e regala immediatamente quel guizzo di freschezza e qualità che servivano all'Inter per risvegliarsi dal torpore di una partita che rischia di complicarsi. Strimpella acuti che mandano in confusione la difesa rossonera che ben presto capisce di non disporre di soluzioni valide a fermarlo e finisce a ripiegare sui falli. Rimedia due brutti interventi che rischiano di fargli male ma non si lascia spaventare. Estro e qualità non bastano e non riesce mai ad essere efficace per riportare in vantaggio la squadra: sufficiente ma non troppo, SEI E MEZZO.
DOWN
TOMMASO DELLA MORA - Ha buone idee e anche campo davanti per tentare qualche sgroppata alla quale però non conferisce mai cattiveria e sfrontatezza e finisce quasi sempre a farsi fermare e anticipare dagli avversari. È impreciso, poco lucido e non riesce a smarcarsi o a evitare l'anticipo. Avrebbe potuto fare meglio, per oggi è rimandato: CINQUE.
MATTIA MOSCONI - Come il compagno di cui sopra ha tante buone idee alle quali aggiunge inventiva e buoni guizzi che però sono quasi sempre inefficaci sotto porta, dove spreca tanto e non è mai lucido e preciso forse per via di un eccessivo dispendio di energie nei metri di campo precedenti. Non è una bocciatura, ma gli eccessivi sprechi non gli permettono di raggiungere neppure la sufficienza piena. CINQUE E MEZZO.
MATTEO SPINACCÈ - Con il suo ingresso in campo l'Inter guadagna di qualità davanti e torna a guadagnare centimetri e ad alzare pressione e baricentro; ma crea poco anche per via di una partita che prima dell'ingresso in campo suo e di De Pieri si era abbassata d'intensità quantomeno dalle parti nerazzurre, dove avevano pesato stanchezza e conseguente calo fisico. Subisce la forte densità rossonera nell'area piccola quando arriva la palla e non colpisce efficacemente due palloni che avrebbero potuto cambiare il match. SEI MENO MENO che lo pone in una terra di mezzo: né Up né Down.
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