"È stata una grande operazione. Lukaku e l’Inter avevano condiviso un percorso importante e insieme si erano tolti delle soddisfazioni. Romelu ha deciso di andare via dal Chelsea e ha fatto tutto il possibile per tornare. Ha trovato dirigenti che hanno recitato la loro parte perché sanno quello che può ancora dare". Parole e musica di Ivan Ramiro Cordoba, ex leggenda dell'Inter che ai microfoni del Corriere dello Sport promuove a pieni voti il ritorno a Milano di Big Rom.
 
Big Rom sarà ancora un “fattore” in Serie A? 
"Certo. Lo è stato e lo sarà pure in futuro. È che non troverà più Conte in panchina, ma sarà motivatissimo: si è tagliato lo stipendio perché ha capito l’errore che ha commesso andandosene e ora vuole disputare una stagione da protagonista. Inzaghi non vede l’ora di lavorare con lui e può aiutarlo a segnare tanto oltre a migliorarlo ulteriormente. Per me questo può essere un matrimonio perfetto". 
 
La coppia Martinez-Lukaku non avrà bisogno di tempo per trovare un’intesa. 
"No di certo. Hanno un grande feeling in campo e sono amici fuori. È come quando io scendevo in campo con Materazzi o con Samuel: ci trovavamo a occhi chiusi e sapevamo sempre i movimenti da fare". 
 
Il ritorno del belga è un messaggio “minaccioso” dell’Inter alla concorrenza? 
"Non prendi Lukaku se non vuoi vincere. Tanto di cappello al club che ha riportato in Italia un grande attaccante ceduto appena 11 mesi fa per 115 milioni. Senza la ferma volontà di tornare a casa da parte del calciatore non se ne sarebbe fatto niente, ma la dirigenza è stata brava a cogliere l’occasione". 
 
Mkhitaryan a parametro zero che acquisto è stato? 
"Intelligente, perché l’armeno è un elemento duttile e Inzaghi lo potrà utilizzare in diversi modi. Si tratta di un rinforzo qualitativo per la mediana che ha perso un leader come Perisic, ma che ora ha la voglia di vincere di Mkhitaryan". 
 
Poi ci sono i giovani Bellanova e Asllani. 
"Bellanova mi piace molto e sono convinto che anche gli interisti se ne innamoreranno. Può crescere tanto, ma è un giocatore che ha forza e gamba, capace di fare tutta la fascia e di arrivare in fondo per il cross. Niente paragoni, ci mancherebbe, ma vi ricordate come San Siro si esaltava per Zanetti che volava sulla fascia?". 
 
Handanovic è a -16 gare dal soffiarle il decimo posto degli interisti con più presenze. Ora però con Onana in rosa... 
"Il tempo, piano piano, passa per tutti ed è normale che la dirigenza abbia scelto di affiancargli un portiere giovane e forte. Penso che Samir sarà ancora molto importante per l’Inter perché Onana arriva con un bel curriculum, ma deve conoscere il calcio italiano. L’importante è che tra i due ci sia sana concorrenza". 
 
Ora però sarà costretta a cedere Skriniar... 
"Sarebbe un peccato, perché Skriniar è davvero forte. Quando vendi un giocatore che dà una tale sicurezza a tutto il reparto, puoi sostituirlo, ma ci vuole un po’ di tempo per ritrovare certi meccanismi. Lo slovacco è una roccia, ma capisco anche che un club da qualche parte abbia bisogno di incassare dei soldi".  

In compenso l’Inter si è portata avanti con Bremer. 
"Ha fatto bene, perché le squadre forti hanno difese forti. E se perdi Skriniar, devi avere un’alternativa di livello già pronta. Bremer è uno tosto, ma, se arriverà, gli andrà lasciato il tempo di inserirsi, di capire cosa vuol dire giocare ogni tre giorni nell’Inter. Ha le caratteristiche per diventare un leader". 

 E se insieme a Bremer fosse acquistato anche Milenkovic? 
"Mi piace tanto anche il viola, uno che non guarda in faccia a nessuno e che è sempre concentrato sulla fase difensiva, anche quando il pallone lo hanno gli avversari. Va bene saper impostare, ma i difensori devono soprattutto saper... difendere». 
 
Dybala lei lo prenderebbe? 
"Poter disporre della qualità di Dybala sarebbe utile a qualsiasi squadra e non c’è un allenatore che non lo vorrebbe. Io non mi porrei il dubbio e lo porterei subito... a casa. Poi, toccherebbe a Inzaghi scegliere. Le grandi che hanno vinto avevano tutte rose con attacchi super". 

Sezione: Focus / Data: Sab 02 luglio 2022 alle 11:06
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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