Protagonista di un'intervista con i colleghi de La Nacion, Hugo Campagnaro ha ripercorso gli anni italiani della sua carriera calcistica, dedicando un pensiero anche alla parentesi vissuta all'Inter dal 2013 al 2015: "Sono stato all'Inter due anni - ricorda l'argentino che si è ritirato al termine della scorsa stagione -. Nella prima stagione ho avuto continuità, ricordo di aver giocato quei derby che paralizzano l'Italia, contro il Milan e contro la Juve. E poi ho avuto dei dissapori che mi hanno fatto lasciare il club. Dopo che il mio contratto con il Napoli è scaduto ho scelto l'Inter tra le tante offerte perché mi offriva la possibilità di giocare con l'intero gruppo di argentini che erano già in società. L'addio agli azzurri? Un giorno mi hanno detto che i tifosi si stavano organizzando per salutarmi, in una pizzeria di Napoli. All'inizio pensavo fosse uno scherzo, ma quando mi hanno invitato "ufficialmente" ho scoperto che era vero. Ho incontrato molti tifosi, abbiamo mangiato delle pizze e c'era anche un'enorme torta d'addio. Un altro bel ricordo che, mi è stato detto in seguito, non aveva precedenti con altri giocatori. Per questo, anche se ringrazio tutte le società in cui ho giocato, il Napoli conserva un posto privilegiato nel giudizio che do alla mia carriera".

Il Toro di Moron spiega perché la storia con i nerazzurri si è interrotta dopo un biennio: "Non mi piace parlare male dei club in cui ho giocato o di situazioni del passato. Ma a un certo punto la squadra si trovava in una situazione difficile per via dei risultati ed era logico che i viaggi in Sudamerica per andare in Nazionale risultassero fastidiosi. Anche se eravamo già qualificati, venivamo comunque convocati tutti dal ct. Io avevo un piccolo problema alla pianta del piede e così l'Inter mi disse di non rispondere alla chiamata. Rispondo che dovevo presentarmi per farmi visitare dal medico dell'Albiceleste e loro danno l'ok; arrivo a Buenos Aires e mi controllano, mi dicono che avrei potuto giocare la seconda partita con l'Uruguay e così ho chiamato Milano e ho avvertito che sarei rimasto, cosa che non è piaciuta molto. Ho giocato i 90' contro l'Uruguay e sono tornato in Italia. Arrivo di giovedì e mi chiamano per giocare il giorno dopo con il Torino, ma mi faccio male in allenamento. Ebbene, lì il rapporto è diventato più teso, non è stato più lo stesso. Non voglio entrare nei dettagli... E' successo che Mazzarri ha lasciato il club, sostituito da Roberto Mancini che mi schierava come terzino destro in una linea a quattro. E' stato difficile per me adattarmi a quel sistema perché da anni giocavo a tre. Quindi dopo la Coppa del Mondo non hanno rinnovato il mio contratto e me ne sono andato, per quel fatto il rapporto si è un po' sporcato". 

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Lun 21 settembre 2020 alle 22:52
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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