In sottofondo le urla tipiche di un campo di calcio. Dopo poco si sente il grido di “Golazo”. Fabio Radaelli come sempre è a caccia di nuovi talenti. Si tratta dello scopritore di Lautaro Martinez. L’ex coordinatore generale del Racing, che tra l’altro aveva condiviso lo spogliatoio con un giovanissimo Javier Zanetti al Banfield, in esclusiva per FcInterNews.it, racconta l’evoluzione del prossimo attaccante della Beneamata.
Qual è la prima cosa che ha pensato quando ha visto Lautaro?
"Ero a Bahia Blanca. La sua città natale. Mi trovavo lì per visionarlo. Giocava nella rappresentativa giovanile. Subito la sua tecnica richiama la mia attenzione Destro/sinistro. Stazza imponente. Forte nel gioco aereo. Determinante all’interno dell’area. Decido di acquistarlo dopo 30 minuti. Dico ai dirigenti del Racing di prendere accordi per il suo trasferimento. Siamo alla presenza di un giocatore differente”.
Quanti anni aveva?
"Doveva compierne ancora 17. La prova è stata alla fine del 2014. È arrivato nel 2015. Per terminare gli studi all’Accademia del Racing. E intanto giocava nella sexta division. Dove militano i ragazzi di 17 anni. Ha segnato 26 reti. Poi in quinta 24 goal. È stato fin da subito il pichichi".
Voi gli avete dato fiducia, a differenza di altri…
"È vero. Boca e San Lorenzo prima lo avevano scartato. Per noi è stato impressionante. Eravamo convinti di aver preso potenzialmente un grande attaccante".
Ma si aspettava che potesse diventare tanto forte in un così breve periodo?
"Diciamo che noi pensavamo che avrebbe avuto bisogno di un tempo di adattamento. Era anche quello che il mio ruolo imponeva. Ti allontani da casa e incominci un nuovo percorso. Ma il ragazzo non ha avuto problemi. Ha iniziato subito a segnare. Quando succedono cose così capisci che sei alla presenza di un giocatore determinante".
E che tipo di persona è fuori dal campo?
"Molto educato. Sa cosa vuole. È responsabile. L’Inter ha comprato un giocatore completo. Dal punto di vista umano e professionale. Riunisce tutte le caratteristiche che servono".
Sarà molto orgoglioso del suo lavoro…
"Sicuramente. Devo dire che è stato un piacere trascorrere tempo con lui e allenarlo. E adesso è arrivato in Nazionale. Sono molte felice per lui. E Lautaro a sua volta ringrazia sempre tutte le persone che lo hanno aiutato. È uno di quei ragazzi di cui sei contento quando le cose gli vanno bene".
Quando avete parlato l’ultima volta?
"L’altro giorno. Prima del suo esordio in Nazionale contro la Spagna. La partita non è andata bene. Ma questo non deve oscurare il fatto che abbia esordito in Nazionale a soli 20 anni. È arrivato in un luogo privilegiato. Speriamo vada al Mondiale".
Pensa potrà andare in Russia?
"C’è molta concorrenza. Ci sono Higuain, Aguero o Icardi, un giocatore con caratteristiche diverse e che sarà suo prossimo compagno di squadra nell’Inter a meno che non venga venduto dai nerazzurri. Vediamo quello che succederà".
Martinez-Icardi può essere una coppia d’attacco compatibile?
"Sì, certo. Quando mi chiedono di Lautaro lo paragono a Juan Esnaider o a Diego Milito. Tecnica impressionante e goleador. E lui è un insieme di queste cose. Potente e capace di giocate di livello. Credo che Zanetti abbia seguito molto Martinez. Io conosco Pupi. So che lo coccolerà e proteggerà. Sa di aver portato a Milano un giocatore eccellente".
Pensa che Lautaro necessiterà tempo per adattarsi alla Serie A?
"Qui credevamo che ne avrebbe avuto bisogno ma lui ci ha smentito. Arriverà in un calcio di livello. Magari dovrà prenderne le misure. Ma alla fine stiamo parlando di un crack. Lo volevano tutte le maggiori squadre d’Europa. Real Madrid, Borussia, Valencia. È stato il calciatore argentino più cercato degli ultimi cinque mesi".
E lei di calciatori ne ha visti tanti…
"Sì, ma ripeto: Lautaro è differente. L’ho visto e subito ho capito che avesse quel qualcosa in più. Poi ringrazio anche la sua famiglia che si è fidata di me per portarlo al Racing. È successo lo stesso anche con Roger Martinez, ora al Villarreal, e con Roberto Pereyra, ex Juve. Giocatori distinti. Li vedi e capisci siano di Classe A. Lautaro però è in cima al mio personale podio".
Chiudiamo col suo ex compagno di squadra, Javier Zanetti.
"Per prima cosa approfitto dell’intervista per mandargli un grande abbraccio e salutarlo. Si tratta di una persona squisita oltre che di un ex giocatore straordinario. È un piacere per me ricordare e ribadire le sue capacità".
VIDEO - LA PRIMA DI LAUTARO CON L’ARGENTINA: POCHI MINUTI, TANTE BOTTE E LA RISSA FINALE
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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