L'Inter travolge il Modena per quattro reti a zero e vola ai quarti di finale della Coppa Italia Primavera, dove troverà il Torino (vincente contro il Parma). Tra i protagonisti della gara, il capitano nerazzurro Andrea Bandini. Settimana importante per il giovane esterno destro, che solo due giorni fa ha siglato il suo esordio in prima squadra a San Siro nella sfida di Europa League contro il Neftchi di Baku. Senso della posizione, piedi buoni e tanta forza atletica: Bandini ha commentato la vittoria di oggi in esclusiva ai nostri microfoni per FcInterNews.it: "E' stata una partita ben giocata da noi. Nel senso che siamo entrati con l'atteggiamento giusto, l'abbiam messa subito in discesa. Poi abbiamo fatto il 2-0 all'intervallo, non abbiam mollato, abbiamo fatto anche gli altri due. Bene così".

Un pensiero per questa società. Sei partito dalle categorie inferiori, hai fatto tutta la trafila ed ora sei arrivato ai piani alti.
"Un grande grazie. Io sono contentissimo di essere cresciuto qui, è la squadra per cui tifo e sono contentissimo. Un grande grazie, davvero".

Ti sei allenato in settimana con i grandi. C'è un giocatore a cui tenti di rubare qualche segreto?
"Il mio modello è Zanetti, il capitano...".

Da esterno destro, il rimpianto di non aver potuto apprezzare da vicino le prodezze di Maicon...
"Rimpiango il fatto di non averci lavorato. Lui però fisicamente è troppo più forte rispetto a me, troppo forte in generale. Anche come modello non penso di assomigliarci molto".

Quanto conta per un giocatore come te lavorare in settimana pensando di poter arrivare a giocare con l'Inter dei grandi?
"E' importantissimo, sicuramente influisce nel senso che tu lavori duramente sperando di poterci arrivare. Sai che non è impossibile e non è già fatto".

Quando lo speaker giovedì ha urlato il tuo nome, cosa ti è passato per la testa?
"Tutto bellissimo. Brividi? Prima della partita sicuramente, il pomeriggio. Poi arrivato a San Siro è passato tutto e ho giocato con grande lucidità".

Sezione: Esclusive / Data: Sab 08 dicembre 2012 alle 17:57
Autore: Mario Garau / Twitter: @MarioGarau
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