Un esame lungo 11 partite, l’ha annunciato Mazzarri, l’ha ribadito Thohir e le prime risposte sono state più che positive. Mi riferisco soprattutto all’importante vittoria contro il Torino e alle prove di chi poteva destare qualche dubbio come Ranocchia e Campagnaro, finiti ai margini della rosa negli ultimi mesi. Soprattutto Ranocchia ha dimostrato di essere un professionista esemplare e un giocatore affidabile. La sua storia all’Inter è stata problematica, piena di alti e bassi, un momento di grande difficoltà superato e altri ostacoli su di un percorso mai semplice. Sabato sera contro il Verona, contro la fisicità di Luca Toni, Andrea è chiamato alla prova del 9, per dimostrare di poter ancora dire la sua, in nerazzurro ma anche per conquistarsi un posto per i prossimi Mondiali. Non sarebbe male anche allontanare tutte quelle voci che lo danno verso la Juventus, con una serie di prestazioni importanti per riallacciare la sua storia in nerazzurro.

Anche Campagnaro si è fatto trovare pronto, a dispetto di tante voci sul rapporto con Mazzarri diventato difficile, è sembrato tonico e attento come a inizio stagione. Poi c’è la “Tribù dei contratti in scadenza” che è chiamata a dare ancora di più in questo finale di stagione. Difficile mettere in discussione o sotto esame leggende come Zanetti e Milito, Cambiasso e Samuel, giocatori che hanno il cuore nerazzurro. Il tempo però è inesorabile e passa per tutti. Zanetti e Milito più dell’età pagano gli infortuni più gravi della loro carriera dell’anno scorso e un calcio frenetico che corre e non può fermarsi ad aspettare un loro recupero graduale. Cambiasso e Samuel invece hanno dimostrato di poter ancora dire la loro, sempre tra i migliori in campo nelle ultime partite.

Mi hanno lasciato però una strana sensazione le parole del Cuchu dell’altro giorno, mai aveva ipotizzato di chiudere la sua carriera lontano dall’Inter e quest’anno l’ha confermato sul campo, con una stagione più che positiva, ma dai suoi occhi traspariva un’insolita amarezza di chi sembra aver capito che i titoli di coda sono vicini. Quella di Thohir potrebbe però anche essere una strategia per cercare di avere un grandissimo finale di stagione da parte di tutti e poi tirare le somme alla fine dell’anno. Basta però avere rispetto di chi ha scritto la storia dell’Inter e non può certo essere trattato come Mudingayi o Mariga, senza offesa.

Intanto continuano i lavori sui rinnovi di contratto di Palacio e Guarin, praticamente sistemati, poi sarà il turno di Alvarez e della 'Tribù dei contratti in scadenza", sempre che non ci sia una rottamazione generale. Sul mercato dopo Vidic continua la 'pesca' in Premier League: Hernandez, Evra e Sagna sembrano vicini, rinforzi di spessore ed esperienza per Thohir che prima di prendere qualsiasi decisione calcola tutto con grande attenzione.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 14 marzo 2014 alle 00:00
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
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