Forse anche per l’Inter è arrivato il momento di provare ad alzare la Cresta. Sono passate ormai troppe lune dalla notte di Madrid, dagli ultimi successi, troppi giorni a difendersi, a lottare per posizioni di rincalzo che non fanno parte della storia del Biscione. Intanto la rivoluzione silenziosa di Thohir procede spedita, idee chiarissime, risanamento a 360 gradi, business plan da tutte le parti, contenimento dei costi a manetta. Mr. T sa sicuramente il fatto suo e da grande uomo d’affari sa come far quadrare i conti come nessuno. Chiede pazienza, vuole aumentare i ricavi, abbattere il monte ingaggi, internazionalizzare e sviluppare il marchio, una ricetta perfetta ma sa bene anche lui che c’è il rischio che possa essere un gatto che si morde la coda.

Senza Top Player non si vince, senza vittorie non ci sono i soldi della Champions, gli abbonamenti calano così come l’appeal internazionale, le sponsorizzazioni e soldi delle televisioni. Ecco perché non sarebbe male piazzare un grosso colpo che dia una sferzata di energia a tutto l’ambiente, come per suonare la carica, far capire al mondo che l’Inter è tornata ad alzare la Cresta. Marekiaro potrebbe essere  la soluzione, sicuramente molto onerosa, ma costerebbe solo 10 milioni in più rispetto ai 20 spesi a gennaio per Hernanes, con la possibilità di inserire una contropartita gradita al Napoli per abbassare la spesa. De Laurentiis l’aveva promesso a Moratti e potrebbe mantenere i patti anche con Thohir, visto che Benitez non stravede proprio per la Cresta di Hamsik, che invece Mazzarri andrebbe a prendere di persona in macchina a Napoli.

Bonolis dice che sacrificherebbe a malincuore Ranocchia per portare il Marekiaro a Milano, arrivano voci che anche Guarin possa essere venduto per far cassa, guarda caso due cessioni che porterebbero giusto quei 30 milioni che servono per soddisfare il Napoli. Hamsik come Top Player, un esterno come Gabriel Silva dell’Udinese (valutato 4.5 milioni) per aiutare i vari Nagatomo e Jonathan, Nilton (per cui il Cruzeiro chiede 5.5 milioni) per dare corsa, peso e sostanza al centrocampo e un buon rinforzo per l’attacco e la squadra farebbe un bel salto di qualità per tornare a fare paura e a lottare per vincere, con una spesa di circa una cinquantina di milioni, soldi che rientrerebbero parzialmente da un paio di cessioni e dall’importante alleggerimento del monte ingaggi che ci sarà a giugno con la fine di tutti i vecchi contratti degli Eroi del Triplete.

Con l’auspicabile ritorno in Champions, la rivoluzione silenziosa di Thohir potrebbe così continuare a guarire l’Inter, insieme alle entrate e ai ricavi con cui la nuova struttura manageriale vuole sistemare il bilancio. Riuscire a fare tutto questo sarebbe molto più facile alzando una bella Cresta, costosa sì, ma che mette tanta paura a chi se la trova davanti.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 02 maggio 2014 alle 00:00
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
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