Acquisti mirati (e a basso costo) accompagnati da cessioni che possano garantire il colpo ed effetto. E possibili 'seconde chance'. Il mercato dell’Inter a poche settimane dal via ufficiale alla stagione 2020/21 sembra seguire una strada già tracciata dopo l’incontro di Villa Bellini che ha visto protagonisti il presidente nerazzurro Steven Zhang, gli amministratori delegati Beppe Marotta e Alessandro Antonello, il ds Piero Ausilio e, ovviamente, il tecnico Antonio Conte. 

I primi innesti low cost, e che farebbero comunque felice il tecnico salentino, sono stati individuati: uno sarà Aleksandar Kolarov, in arrivo dalla Roma in cambio di un indennizzo da un milione più 500 mila euro di bonus e pronto a firmare un contratto di un anno con opzione per il secondo a 3,5 milioni a stagione. Il serbo garantirà esperienza e più soluzioni, dato che nell’ultima annata con Paulo Fonseca ha indossato anche le vesti di terzo centrale nella difesa a tre (con ampi compiti di impostazione) ma potrà essere utilizzato anche come esterno a tutta fascia. Senza dimenticare quanto possa essere letale sui calci piazzati. 

Un altro potrebbe essere Arturo Vidal, da tempo corteggiato da Conte, colui che l’ha fatto rendere da top player nella vincente parentesi juventina: dopo tanti anni a distanza, i due potrebbero riabbracciarsi all’ombra del Duomo per cercare di riportare l’Inter allo Scudetto e spodestare dal trono quella Juventus tornata ad essere grande anche grazie alla tattica del salentino e alle giocate del cileno. Sarebbe un altro colpo a basso costo (anche se si parla di un ingaggio da 6 milioni a stagione in ‘stile Godin’) almeno per quanto riguarda il valore del giocatore e il prezzo del cartellino, forzatamente scontato (o nullo, in caso di risoluzione del contratto) dopo la decisione di Ronald Koeman di farlo fuori dal progetto blaugrana.

Il terzo arrivo in saldo dovrebbe invece essere quello di Matteo Darmian, altro elemento duttile che potrebbe fare al caso di Conte perché utilizzabile sia nella difesa a tre che come esterno su entrambe le fasce. Intervenuto ieri in conferenza stampa al fianco del nuovo tecnico Fabio Liverani, il ds del Parma Marcello Carli ha confermato che "c'è un discorso con l'Inter impostato dalla scorsa stagione. Ne stiamo parlando". Il club nerazzurro ha fatto capire ai ducali che rispetterà il 'patto di gennaio’: secondo quanto concordato tra i club, il difensore - con tacito accordo - si sarebbe dovuto trasferire a Milano per 2,5 milioni di euro una volta terminata la parentesi in Emilia dopo l'arrivo dallo United. Da vedere con quali tempi e con quali condizioni. 

Ma il mercato dell’Inter potrebbe essere arricchito anche di comode soluzioni già presenti in casa e ancora da valutare e definire. È il caso di Ivan Perisic e Radja Nainggolan, entrambi giunti alla fine del prestito (rispettivamente con Bayern Monaco e Cagliari) ma con situazioni differenti e ancora da decifrare. Nonostante sia filtrato come Conte abbia cambiato idea sul croato, bocciato come esterno nel 3-5-2 dopo lo scorso ritiro di Lugano, la priorità nerazzurra resta quello di cederlo ai bavaresi, al momento fermi all’offerta di 12 milioni di euro: l’Inter ne chiede una quindicina e la sensazione è che si possa arrivare alla fumata bianca. 

Chi potrebbe invece avere una seconda chance dalle parti di Milano è proprio il belga, che a detta del ds Ausilio verrà valutato da Conte e dalla dirigenza perché rappresenta “un asset dell'Inter, ha ancora un contratto di due anni” e si è presentato regolarmente al raduno. Insomma, “ha fatto quello che si richiede ad un professionista, mettersi a disposizione della propria società e allenatore. Sono convinto che lo farà in un modo molto serio e professionale, noi lo valuteremo attentamente e non escludo che ci sia la possibilità che possa rimanere. Parliamo di un ottimo calciatore che può migliorare in tante cose, non mi riferisco sul campo ma a quello che è il rispetto delle regole di comportamento che devono essere uguali e rispettate da tutti. Avrà una possibilità, e starà a lui cogliere e dimostrare di voler cogliere questa opportunità”.

La palla passa ora all'Inter, come ammesso ieri a SkySport dal ds del Cagliari, Pierluigi Carta: "Oggi Radja Nainggolan non è un nostro giocatore, pertanto la palla non ce l'abbiamo noi. Giocatore importante, che vogliono tante squadre. Ci fosse la disponibilità economica e quella dell'Inter, sarebbe importante per noi proseguire il nostro cammino con lui. Sappiamo cosa può dare, anche in termini di leadership. Stiamo alla finestra, ma a oggi non abbiamo nessun elemento che ci possa far pensare a un suo arrivo imminente. Lui è il classico sardo acquisito, già l'anno scorso ci ha scelto nonostante le tante pretendenti. Ci fossero le possibilità, di certo prevarrebbe in lui ancora il lato romantico. Da parte nostra c'è la disponibilità completa". Il Ninja, dopo gli errori e i problemi della prima annata interista (dall’audio WhatsApp mai smentito alla sospensione dall’attività agonistica nel periodo di Natale per reiterati ritardi agli allenamenti, fino ai numerosi infortuni che l’hanno tenuto spesso lontano dal campo), ha saputo rilanciarsi nel migliore dei modi: cinque gol (uno a San Siro contro l’Inter) e sei assist (di cui uno in Coppa Italia) in 24 presenze complessive il bottino nella stagione del ritorno in Sardegna. Dove ha messo in vetrina le caratteristiche da mezzala ‘alla Conte’ e rispolverato colpi e prestazioni da top player. 

Idee low cost e 'seconde chance' chiariscono un concetto: "mercato oculato", come è stato definito dai media, non significa "non fare mercato". 

Sezione: Editoriale / Data: Sab 05 settembre 2020 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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