L'Inter batte il Salisburgo (con un po' di sana sofferenza), mette in tasca altri tre punti preziosi e raddrizza il girone di Champions League, messo in salita dal pareggio di San Sebastián nella gara d'esordio. Il 2-1 di San Siro si traduce in una vittoria pesante, necessaria ed obbligatoria per continuare a tenere il mirino fisso sull'obiettivo ottavi di finale: ora i punti in classifica sono 7, in attesa delle trasferte in Austria e in Portogallo segnate in calendario l'8 e il 29 di novembre. 

I primi pericoli arrivano ad inizio gara, con il Salisburgo che riesce ad entrare centralmente con taglienti giocate tra le linee ma trova sulla sua strada un reattivo Sommer, lontano parente di quello visto nella piovosa amichevole estiva giocata proprio contro gli austriaci. Con lo scorrere del tempo, però, l'Inter prende pian piano in mano il pallino del gioco e trova il gol del vantaggio: la giocata da fuoriclasse di Mkhitaryan viene sporcata da Frattesi e trasformata in oro da Sanchez, di nuovo titolare e in rete in Champions a distanza di circa un anno (l'ultima partita dal 1' in risaliva all'1 novembre 2022, con la maglia del Marsiglia, mentre l'ultimo gol era datato 12 ottobre 2022 nella vittoria sul campo dello Sporting Lisbona). 

La ripresa segue la falsariga della prima frazione, anche se con Barella in campo al posto dell'ammonito Mkhitaryan: il Saliburgo parte forte e sporca i guanti di Sommer, poi l'Inter riprende il controllo e dà il via alla fase intensa di possesso. Finendo per rilassarsi troppo: fatale l'imbucata organizzata da Simic e Kjaergaard, poi conclusa con il tiro vincente di Gloukh che batte Sommer e ammutolisce San Siro. Solo per qualche minuto. L'effetto collaterale del gol incassato è anche di svegliare l'Inter, che dopo appena tre giri di orologio trova il pari: Frattesi si catapulta in area e viene steso da Gourna-Douath (che nell'occasione meritava il secondo giallo...), guadagnando il calcio di rigore trasformato dal glaciale Calhanoglu che sintetizza la grande reazione nerazzurra. Inzaghi mette altra freschezza in campo inserendo Darmian e Thuram per Dumfries e Sanchez, poi arriva l'ora di Asllani che prende il posto del 20 nerazzurro. Nel finale l'Inter trova anche il tris con Lautaro, reso però vano dal ginocchio in offside di Frattesi, con Klaassen concede un po' di riposo al bomber argentino fino all'atteso triplice fischio.

Alla vigilia dell'impegno contro il Salisburgo la parola 'rotazioni' era stata pronunciata con convinzione da Inzaghi, che ora più che mai sembra averne capito l'importanza: rispetto a Torino è arrivato il cambio degli esterni (con i granata Darmian e Dimarco, ieri sera Dumfries e Carlos Augusto), la staffetta tra Thuram e Sanchez, quella tra i vari Frattesi, Barella e Mkhitaryan o tra Bastoni, De Vrij e Acerbi. Ma anche la Juventus, decidendo di non appellarsi al Consiglio di Stato contro FIGC e Inter per ribaltare la sentenza del Tar del 2016 su 'Calciopoli', ha capito una cosa: non era più necessario continuare a perdere ricorsi in tribunale dopo 17 lunghi anni. Meglio tardi che mai.  

Sezione: Editoriale / Data: Mer 25 ottobre 2023 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
vedi letture
Print