Questo non è un editoriale che parla dell’Inter, come fosse un corpo estraneo rispetto alla realtà dei fatti, la quale è cambiata nel giro di due giorni e ha un’evoluzione difficile da gestire.

L’Inter è, come tante altre società, coinvolta in una faccenda più grande di tutti e che fatica ad essere arginata perché ha una diffusione con modalità simili a quelle dell’influenza, non esiste ancora un antidoto.

C’è tanto sensazionalismo, improvvisazione e la gente diffonde informazioni prive di riscontro, viralizza contenuti cospirazionisti, riesce unicamente a polemizzare, contribuendo più o meno consapevolmente a creare panico e tante persone non sanno come affrontare emotivamente la cosa se non facendo battute, spesso di cattivo gusto.

Secondo le informazioni raccolte dall'Oms per il Coronavirus si registra un tasso di letalità molto basso, anche se non trascurabile e la velocità con il quale si è propagato ha creato uno stato di allarme senza precedenti nel nostro Paese. Per intenderci a Milano sono state chiuse scuole e Università, locali pubblici come discoteche, cinema, pub, oltre a tutte le manifestazioni pubbliche.
La situazione tocca anche le abitudini delle società sportive e dei loro tifosi, per questo, considerando che non si risolverà in un paio di giorni, si sta prevedendo un piano per organizzare il resto della stagione calcistica. Tra tutte le società l’Inter è quella maggiormente penalizzata considerando che è in corsa su tutti i fronti e ha anche una partita da recuperare.

La prima ipotesi è che Inter-Ludogorets intanto si giochi a porte chiuse, escludendo a priori che l’Inter debba farsi un altro viaggio per giocare di nuovo in Bulgaria, come era stato ventilato. Malagò riferisce di aver parlato con Beppe Marotta fino alle 2.30 del mattino, confessando di dover navigare a vista, in attesa di ulteriori sviluppi.

La questione è molto seria e per questo andrebbe affrontata con maturità dagli stessi tifosi. Ho letto post deliranti di gente che faceva calcoli e lanciava sospetti, mischiandoli ad altre congetture sul fatto che alcune squadre erano più o meno penalizzate, altre favorite gente che non si ferma mai e propaga un personale virus dell’idiozia.

È vero che prima di giovedì la nostra vita era diversa, in poche ore è cambiato tutto e andrà avanti per tanto tempo. I rischi che la questione si allarghi con numeri elevati a tutta Italia e in altre parti del pianeta è alta. Questo implica che l’Inter, come altri club, debba giocare in futuro in condizioni anomale ma necessarie, partendo dal presupposto che mancano circa tre mesi al termine della stagione e le misure cautelative prevederanno facilmente misure estreme, come quella di rinunciare al pubblico.

Certamente ci sono domande legittime a cui le autorità competenti dovranno rispondere ma questo è un evento che costringerà a prendere decisioni diverse, considerando la continua e rapidissima evoluzione che sta prendendo.

È possibile che Juventus-Inter si giochi dunque senza pubblico o che si decida persino di sospendere il Campionato. È possibile tutto ma in questo momento l’unica cosa che dovrebbe essere fatta da tutti è di non contribuire a diffondere costantemente “sentito dire”, fare affermazioni senza essere certi della provenienza, evitare di intasare i canali di comunicazione con notizie false e sincerarsi leggendo bene quale sia la fonte.

Per l’Inter e il calcio ci sarà tempo.
Amala.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 24 febbraio 2020 alle 00:00
Autore: Lapo De Carlo / Twitter: @LapoDeCarlo1
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