Panchina col Sassuolo, 72 minuti con il Torino, scampoli di gara a Bologna e poi l'infortunio in Spagna-Croazia. Sime Vrsaljko è tornato in campo con la maglia nerazzurra domenica sera a Ferrara, restando in campo tutti i 90 minuti. Finalmente. Luciano Spalletti ha riposto parecchie aspettative in estate sul terzino croato, arrivato per sostituire Joao Cancelo.

A proposito del portoghese: se ne sono dette e scritte tante. Si è parlato di Inter che si è lasciata soffiare il giocatore, della volontà di risparmiare di Suning, di valutazioni sbagliate a livello tecnico dello staff nerazzurro. Niente di tutto questo. Il vero e unico problema per il riscatto di Cancelo è stato l'obbligo di ottemperare alle richieste del FFP Uefa. Impossibile da riscattare entro il 30 giugno senza sforare per quanto riguarda il bilancio. Un discorso valido per lui e per Rafinha. Per cui non è corretto parlare della solita "Inter beffata". È stato un mero calcolo economico e nessuno poteva obbligare Valencia (e Barcellona) ad aspettare i comodi del club nerazzurro.

Ma a Milano è arrivato un vicecampione del mondo,certamente uno dei migliori interpreti in assoluto del ruolo. Vrsaljko è affidabile in difesa e puntuale nell'appoggio alla manovra offensiva. Incomprensibili alcuni dubbi che hanno accompagnato il suo acquisto. L'ex Dinamo Zagabria è uno che conosce il calcio italiano visti i trascorsi nel Genoa e nel Sassuolo. È uno poi forgiato dalla scuola da Diego Pablo Simeone, maestro per i movimenti difensivi. E al Mondiale di Russia ha dimostrato tutto il suo valore, non a caso il Cholo ha fatto resistenza per darlo via, per poi cedere solo quando ha capito che la sua volontà di sposare la causa interista era più forte di tutto.

E poi la memoria corta contagia un po' tutti. Ricordate quando l'Inter portò a casa il prestito di Cancelo? In molti non sapevano se fosse esterno alto o terzino, nel Valencia era stato scalzato da Montoya (meteora in nerazzurro) e alcuni, addirittura, nemmeno sapevano chi fosse bollandolo frettolosamente come 'bidone'. Ci ha messo un po' Joao per prendere dimestichezza con la nuova realtà, circa mezza stagione (anche a causa di un infortunio patito in agosto, anche lui in Nazionale...). Ma quando poi è entrato negli schemi di Spalletti non ne è più uscito, rivelandosi una delle armi vincenti della cavalcata finale.

In questo senso, Vrsaljko parte avvantaggiato, proprio per una maggiore esperienza generale, sia a livello di calcio italiano che di club di vertice. Certamente ha meno qualità pura rispetto al collega lusitano, ma gli va anche riconosciuta una maggiore solidità difensiva e un livello più alto di restare in partita dall'inizio alla fine. L'assist a Icardi per il momentaneo 1-0 alla Spal potrebbe essere solo il primo di tanti.

Sicuri che al cambio ci abbia perso l'Inter?

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Sezione: Editoriale / Data: Mar 09 ottobre 2018 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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