Magari sarà solo per una notte, magari sarà una piccola illusione nel cuore di noi tifosi nerazzurri, ma dopo l'importante vittoria contro il Catania in casa, impegno non difficilissimo ma proprio per questo da prendere con le molle, l'Inter di Mourinho lancia un chiaro segnale al campionato italiano: anche quest'anno non abbiamo intenzione di lasciare l'egemonia della Serie A che, seppur tanto sminuita, continua a piacerci parecchio. Già, perchè il campionato premia la più continua da settembre a maggio, ed ora che siamo ancora ad ottobre, quando i primi freddi imperversano e le prime sciarpette sono necessarie per non congelarsi sugli spalti di San Siro, il centro della tifoseria interista, la celebre Curva Nord, ha già ripreso, come ormai da 4 anni a questa parte, ad intonare il coro che recita "La capolista vola". Magari non sembrerà, ma la vittoria contro questo Catania ha dato un segnale positivo alla squadra ed ai tifosi: si è potuta ammirare un'Inter consapevole dei propri mezzi e capace di sfruttare il proprio palese strapotere tecnico, una squadra che continua a vincere e convincere sulla falsariga di Genova, una squadra capace di dimenticare la brutta situazione che sta attraversando in Champions League e di ritornare subito con la testa al campionato, riprendendo a volare.

Non è semplicissimo mettere da parte le tante critiche ricevute per la brutta prestazione di Kiev di solo 4 giorni fa, e rituffarsi subito in una situazione delicata come quella del campionato, ma fondamentali in questo senso sono stati, a mio modo di vedere, due fattori: il primo riguarda Josè Mourinho, che è stato capace di proteggere la squadra dalle tante accuse giunte in settimana buttando il discorso sui giovani sempre più viziati, e contemporaneamente di motivare quei ragazzi in vista dell'impegno contro il Catania, ma grande merito va dato anche ad un pubblico eccezionale, che ha spinto una bella Inter per tutti i 90', incitandola nei momenti migliori ed in quelli peggiori, un appoggio che i giocatori hanno avvertito e che probabilmente avrebbero voluto avvertire anche martedì sera, ma va bene così. Intanto, dunque, il Catania è ormai alle spalle, ora si prospetta la seconda partita in casa giovedì contro un Palermo reduce da un momento molto positivo: i rosanero hanno dimostrato battendo la Juventus che possono sorprendere qualsiasi avversario, dunque se per mandare k.o. il Catania ci è voluta grande concentrazione, per rispedire il Palermo in Sicilia con zero punti ce ne vorrà una dose ancor maggiore.

Per una notte, così, si può andare in vetta a +5 sulla Juventus e sempre a +2 su quella Sampdoria di Gigi Delneri sempre più tenace, ma sono i bianconeri quelli da spaventare realmente, e se qualcuno si aspettava un passo falso dei nerazzurri stasera, magari per la stanchezza europea, è stato clamorosamente deluso: è qui che troviamo quel segnale spedito questa sera al campionato, lo stesso segnale che si è riservata di mandare la Curva Nord: quel coro che ricorda chi è la capolista ed il suo 'volare' testimonia non solo una grande gioiosità dell'ambiente, ma anche una grande fiducia nei propri mezzi, una fiducia che arriva dai risultati sempre migliori e da un gruppo sempre più unito e compatto, un insieme di amici e non solo compagni di squadra, dei ragazzi che se sbagliano un passaggio non si trovano più di fronte il broncio di Ibrahimovic che chiedeva la palla perfetta sul piede destro, ma il sorriso sincero di Eto'o che applaude ripetutamente per elogiare il suo compagno, il suo amico. Potranno sembrare aspetti secondari, ma anche questo conta tantissimo nell'ambito di una squadra che ha un preciso obiettivo.

In attesa della primavera, quando gli obiettivi più realistici passeranno in risalto, ora questa Inter deve pensare solo a volare sempre più in alto, accompagnata dal canto dei suoi fantastici tifosi e da un tecnico pronto a difendere la squadra anche dalle tempeste, perchè sono ormai 5 anni che questa capolista vola, e l'idea di smettere questo meraviglioso viaggio nella vetta solitaria della classifica non sfiora nemmeno il meno attaccato dei tifosi interisti: è tempo di continuare a spiccare il volo, già da giovedì contro quel Palermo il cui simbolo è proprio quell'aquilotto volante...

Sezione: Editoriale / Data: Sab 24 ottobre 2009 alle 23:36
Autore: Fabrizio Romano
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