Che Inter sarà quella del prossimo anno? Si continuerà a lottare per posizioni poco nobili oppure si tornerà a gareggiare per i primissimi posti? Il mercato rivoluzionerà l'organico o arriveranno pochi e mirati rinforzi? Al timone ci sarà ancora Walter Mazzarri? Tante domande. Qualche certezza e pochi dubbi. Tra le prime, ci sentiamo di dover mettere senza ombra di dubbio Mateo Kovacic, croce e delizia della stagione nerazzurra.

Il giovane croato incarna l'attuale momento del club e anche i suoi risultati in campo: rendimento altalenante, prospetto di campione ancora acerbo per tanti versi, speranza nel futuro. In molti hanno criticato la gestione del talento slavo da parte del tecnico toscano, evadendo le più evidenti ragioni. Prima fra tutte, l'infortunio muscolare che ha costretto Mateo ai box proprio nel periodo di apprendimento vero e proprio, ossia quello del ritiro estivo. Lì la crescita s'è bloccata, così come la condizione fisica. Il numero 10 ci ha messo parecchio per tornare al top e ancora di più per riguadagnarsi i galloni di titolare. Di fatto, soltanto nell'ultimo mese l'ex Dinamo Zagabria è tornato nei primi 11, dopo aver singhiozzato tra panchina e subentri.

Criticare per partito preso la conduzione di Mazzarri non ha senso. E poi si sa: gli assenti hanno sempre ragione. Il dato è che, dopo l'iniziale exploit degli esordi con Stramaccioni, Kovacic ha affrontato normalissimi problemi di ambientamento. Fisiologici. Tantissimo talento, movimenti da affinare e attenzione non sempre ai massimi livelli. Nessuno, però, ne ha mai messo in dubbio la qualità di base e così, appena possibile, WM l'ha piazzato nel suo 3-5-2. E lui, alla faccia di chi vedeva nell'acquisto di Hernanes una bocciatura netta e il prologo dell'addio, ha dimostrato di aver assimilato i dettami tattici, non solo difensivi. Adesso lo vedi sicuro, completo, mai indolente e sempre protagonista. Grintoso e diligente in fase di non possesso, illuminante e chirurgico negli ultimi 25 metri.

Magari Mazzarri avrà utilizzato il massimo della cautela, magari si poteva rilanciare prima: nessuno può dirlo. Quel che è certo è che ora l'Inter si ritrova in casa un centrocampista completo, che vale molto di più di quanto pagato nel gennaio 2013 (non senza le solite critiche prevenute). Il giocatore visto col Napoli è il frutto di mesi e mesi di lavoro: merito suo e dello staff tecnico di Appiano. C'è ancora tanto da affinare, ma il progetto di campione continua il suo percorso. La serietà e la professionalità del ragazzo faranno il resto.

Tra dubbi e quesiti, nell'Inter c'è una certezza: si chiama Mateo Kovacic e compirà 20 anni fra poco più di una settimana.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 29 aprile 2014 alle 00:01
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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