“Sarà una stagione che confermerà campione il Napoli di Antonio Conte.” “Attenzione al Milan di Allegri. E poi hai visto come gioca ancora Modric”. “Con quell'attacco la Juventus si propone tra le favorite per lo scudetto”. “La Roma non incanta, ma Gasperini le sta dando solidità. E sono già nove punti in quattro gare”. E l'Inter vicecampione d'Europa? “Non convince. Chivu non cambia rispetto a Inzaghi. Ha già perso due partite. Il Sassuolo momenti pareggia. E poi siamo sicuri che questo Pio Esposito sia così forte come ci vogliono far credere”?

Scampoli di narrazione dopo quattro giornate di campionato e dopo l'inizio delle competizioni europee. Gli altri sono tutti belli, alti e con gli occhi azzurri. L'Inter, quella che sino a pochi mesi fa si diceva avesse la rosa più forte con l'obbligo di vincere ancora prima di scendere in campo, non pare più sul podio dei pronostici. Ora è costretta a viaggiare a fari spenti e chissà che non sia un bene lasciare aper un po' ad altri il centro del palcoscenico. Certo, due sconfitte nelle prime tre giornate hanno sicuramente posto interrogativi legittimi, ma come ha detto recentemente il Presidente Marotta, era quasi fisiologica qualche difficoltà con il cambio del tecnico dopo quattro stagioni fortemente caratterizzate dal lavoro di Simone Inzaghi.

L'Inter di Cristian Chivu segna molto, undici gol nelle quattro gare di campionato e due nell'esordio di Amsterdam in Champions League contro l'Ajax, ma spreca altrettanto e raramente riesce a chiudere le gare senza patemi d'animo nel finale. Sintomo di una capacità quasi naturale di offendere e di una altrettanto incapacità di proteggere quanto seminato. Il problema continua a riguardare la fase difensiva. Sette reti incassate sinora in campionato sono troppe, figlie del poco filtro a centrocampo unito a errori individuali che denotano ancora una concentrazione non ottimale per l'intera durata delle gare. Il crollo finale in casa della Juventus, la dimostrazione plastica. Ma intanto bisogna iniziare a correre.

Questa sera la Beneamata scenderà nuovamente in campo alla Unipol Domus contro un Cagliari in salute, reduce da due vittorie consecutive e con un punto di vantaggio sui nerazzurri. Al momento Chivu sembra aver deciso di provare a iniziare la rimonta affidandosi quasi totalmente ai titolari delle scorse stagioni. L'allenatore romeno sta attingendo dal mercato solo a piccole dosi. Questa sera, inizialmente in panchina Dumfries per un problema a un ginocchio accusato ad Amsterdam, dovrebbe giocare il trentacinquenne Matteo Darmian che evidentemente assicura maggiore solidità difensiva rispetto a un Luis Henrique che ha ancora bisogno di entrare con più fiducia nei meccanismi della squadra, nonostante contro il Sassuolo abbia mostrato finalmente cose interessanti al momento del suo ingresso in campo.

Dovrebbe tornare in panchina Petar Sucic, che offre momenti di grande calcio grazie al piede educato e una certa eleganza nella conduzione del pallone, ma che ancora tende a soffrire il contatto fisico con l'avversario e immaginiamo che per opporsi al ritmo che i sardi di Pisacane tenteranno di imporre in mezzo al campo, Chivu si fidi di più, inizialmente, dell'intelligenza tattica di Mkhitaryan e alla capacità dell'armeno di far correre a vuoto l'avversario.

Davanti torna titolare il Capitano, Lautaro Martinez. Contro il Cagliari, undici reti realizzate per il Toro in undici gare disputate. Una garanzia. Vicino a lui, probabile conferma per Thuram visto che Bonny, suo naturale sostituto, in settimana ha saltato un allenamento per un problema ad una caviglia. Dopo la titolarità ad Amsterdam e con il Sassuolo, panchina per Pio Esposito. Il ventenne attaccante nerazzurro è reduce da due prove senza gol, ma piene di contenuti.

Sabato scorso ha esaltato San Siro con quella rovesciata che avrebbe meritato miglior fortuna. Si parla tanto di questo ragazzo, c'è chi lo esalta, chi sostiene che si stia esagerando con gli elogi, Fa parte del gioco. L'importante è come Pio Esposito stia cercando di arrivare alla terra promessa. Promessa dal suo talento. Tanto impegno in allenamento, tanta umiltà e voglia di imparare guardando compagni più celebrati e titolati. Che gli vogliono bene e lo stanno aiutando a prendersi la scena, come presto accadrà.

Detto questo, testa a cuore a Cagliari dove l'Inter ha vinto nelle ultime cinque apparizioni. Per Cristian Chivu, sarebbe la terza vittoria consecutiva stagionale. Se dovesse succedere, la strada da percorrere inizierebbe a illuminarsi.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 27 settembre 2025 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
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