La Gazzetta dello Sport ha intervistato Juan Sebastian Veron per parlare del momento attuale dell'Inter e della corsa scudetto.

La sua Inter, diciamo «sua» pensando ai trascorsi nerazzurri, zoppica un po’ in quest’ultimo periodo. Che cosa ne pensa?
"Non si può andare a mille all’ora per tutta la stagione. È normale avere un calo, che sia fisico o che sia mentale. Però la forza della squadra è fuori discussione e questo, da ex interista, mi lascia tranquillo".

Che cosa vuol dire?
"Che l’Inter è più forte del Milan, a livello di gruppo, di individualità e di qualità tecniche. Ed è anche più forte di tutte le altre potenziali avversarie. Io vedo una squadra completa in ogni reparto e di conseguenza credo che sia la principale candidata per lo scudetto".

Serve una svolta, però, altrimenti si rischia di buttare via tutto il buono che è stato fatto.
"Certo, ma adesso la svolta arriverà. Vi siete dimenticati che l’Inter è impegnata in campionato, in Champions League e in Coppa Italia? Le energie se ne vanno alla svelta, quando si giocano tante partite in poco tempo. I giocatori hanno bisogno di respirare, di riposare. Di tirare in fiato, insomma. Comunque, siccome ormai non ci si può fermare, si tratta di progettare una corretta preparazione in vista della primavera".

Lautaro non segna più. Che gli succede?
"Nulla. Avete mai visto un centravanti che segna in tutte le partite? Se lo conoscete, fatemi un fischio! È chiaro che sta attraversando un momento di appannamento, ma le sue qualità non si devono discutere. È un attaccante fantastico, moderno: bravo con i piedi, abile in area di rigore, puntuale di testa. Per i centrocampisti è sempre un vantaggio avere un giocatore così là davanti: sai dove devi mettergli il pallone, poi ci pensa lui. Adesso faticherà un po’, ma gli basta un gol per sbloccarsi".

I centrocampisti boccheggiano, dopo tante partite. E senza Brozovic, contro il Sassuolo, è stata notte. Che ne dice?
"Che in una squadra ci vuole sempre la mente pensante. Ma questo lo sa bene anche Simone. Brozovic nell’Inter è il metronomo perfetto. Imposta la manovra, cuce la ragnatela dei passaggi, inizia l’azione di pressing e aiuta in fase difensiva. Ho sentito dire che il problema dei nerazzurri è non avere un sostituto di Brozovic, ma voi lo conoscete uno che abbia le stesse caratteristiche? Per qualità e quantità di gioco prodotto è uno dei migliori registi in circolazione. Ce l’avesse il Milan, uno così...".

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Sezione: Copertina / Data: Ven 25 febbraio 2022 alle 08:56 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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