Andrea Radrizzani, presidente del Leeds, è protagonista di una lunga intervista sulle pagine de La Repubblica in cui parla anche del presunto interesse per una squadra italiana: "Oppure in un altro Paese europeo, sì. E stavolta mi piacerebbe un grande club".

A Milano ce ne sono due: uno è aperto almeno a nuovi soci stante la situazione cinese, l’altro è di proprietà di un fondo, e quindi prima o poi venderà.
"Non c’è stato niente, se è questo che vuol sapere. Ma un interesse esiste, vediamo come si evolvono i piani di Suning. Sull’altra sponda, Elliott ha migliorato la gestione del Milan, ma come dice lei prima o poi venderà. In Europa ci sono tre club che hanno grandi possibilità di sviluppo: i due milanesi e l’Atletico Madrid. Per ora, restiamo alla finestra e ci godiamo il Leeds. Ma lo sa che in tre anni i ragazzi dell’Academy convocati nelle varie nazionali sono passati da due a sedici?".

Come arrivò alla scelta di Bielsa?
"Attraverso un primo anno di errori, i tecnici giovani sui quali avevo puntato. La Championship è un torneo in cui le distanze tra prima e decima sono minime: un allenatore di alto livello fa tutta la differenza del mondo. Avevo provato ad allettare prima Antonio Conte, con un premio-promozione di 20 milioni: quando sali in Premier ne guadagni 200, potevo permettermelo, ma lui aveva ambizioni immediate, e i fatti dimostrano che la scelta dell’Inter è stata felice. Ero in macchina col mio direttore sportivo, Victor Horta, quando mi ha detto che Bielsa sarebbe stato il profilo ideale. Gli dissi di chiamarlo, lì col viva voce, ma il telefono squillò a vuoto e quella sera non richiamò. Lo fece il mattino dopo, pronto a discutere nel merito della rosa: nella notte aveva visto una decina di nostre partite, comprese un paio dell’academy. S’era voluto preparare".

Sezione: Copertina / Data: Sab 01 maggio 2021 alle 10:36
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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