La Gazzetta dello Sport insiste: le sorti di questa stagione dell'Inter saranno decise il 31 maggio. Un modo brutale e ridicolo di analizzare calcio (se di analisi si può parlare: con questa attitudine, basta leggere il televideo).

"Solo il 31 maggio potrà venire in soccorso di questa Inter, rimasta alla fine senza parole e senza più forze, incredula con le mani sul volto: di tutti i modi per buttare alle ortiche uno scudetto, quello scelto ieri sera dai nerazzurri di Simone Inzaghi è il più autolesionista, crudele e incredibile insieme - si legge -. Da Parma era arrivato esattamente il risultato agognato dal tecnico, regalo impensabile appena dieci giorni fa: il destino era tornato miracolosamente solo e soltanto nelle mani della sua banda, che pure due gol li aveva segnati mettendo la testolina di nuovo davanti al Napoli. Nella stessa maniera, però, due reti le ha gentilmente concesse alla Lazio, in cima a un secondo tempo tanto grigio da diventare ingiustificabile".

"Mentre Barella ha concluso dando testate sul campo, alla fine il cerino è rimasto solo in mano al tecnico, pure espulso nella baraonda finale. È rimasto per quasi un’ora dopo la partita chiuso negli spogliatoi con i suoi giocatori e i dirigenti, nello stesso tempo il collega laziale, anche lui espulso, completava l’intero rosario di interventi tv e conferenza stampa", racconta la rosea. Silenzio stampa per il club nerazzurro.

"Il risultato del campionato non cancellerà la cavalcata Champions, ma questo scudetto rischia di sanguinare più di quello perso con il Milan nel 2022 perché all’89’ della penultima sembrava saldissimo tra le mani di Simone. In entrambi, crudeltà del destino è stato decisivo Arnautovic, lì con la maglia del Bologna, goleador nella giornata del disastro di Radu, e ieri da sciagurata riserva interista entrata nell’assalto finale: il pallone sbucciato goffamente al 95’, su torre del leone Acerbi, sempre lui, rischierà di diventare un meme per l’estate", sottolinea la rosea

"Se fino al pari di Genoa-Napoli quanto sperperato precedentemente in campionato si poteva perfino dimenticare, ieri la faccenda si è fatta più ingarbugliata perché troppo grande è stato lo spreco. La battaglia finale con il Psg dirà molto, la più grande delle gioie lenirebbe questa delusione incredibile, ma in attesa del turno finale una vecchia ferita si è riaperta. E così, facendosi rimontare due volte, sì che fa male", chiude la Gazzetta.

Sezione: Copertina / Data: Lun 19 maggio 2025 alle 08:56 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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