E meno male che la Roma ha vinto. Ché, se avesse pareggiato, o addirittura perso, sarebbe successo il finimondo. Ed a ragion veduta, pure.

Da ieri, evvivaddio, è finita. E sappiamo pure cos’è l’Inter. L’Inter è una squadra ancora totalmente immatura, fragile mentalmente e che perde tutti gli scontri sul filo del rasoio. Incapace di azzannare gli avversari, anche quando si tratta del Genoa più strampalato degli ultimi anni.

L’avere regalato l’ennesima soddisfazione a Gasperini è l’ultimo degli argomenti. Ce ne sono altri da affrontare e possibilmente risolvere.

Si tratta di problemi complessivi, strutturali e che non riguardano un solo aspetto. E’ miope, oltre che esercizio del tutto sterile, l’affannoso tentativo di trovare uno o due colpevoli, facendo pure dei nomi.

Non è colpa di Melo, né di Mancini, né del nonno del marito della sorella di Nagatomo. La prospettiva è diversa e trasversale: è anche colpa loro. Loro assieme agli altri.

Rimpiangere sistematicamente quelli che rimangono in panchina è ridicolo. Perisic-Icardi-Palacio con l’aggiunta di Brozovic avrebbero dovuto essere ampiamente sufficienti per perforare una difesa priva pure di due titolari. L’ingresso – tardivo, è vero – degli slavi è allora un punto non decisivo. Come non lo è la partita di Melo o di D’Ambrosio o di chiunque altro.

Il problema sta nella paralisi globale che si innerva in tutta la struttura quando c’è da giocarsi qualcosa di più importante di un uovo di gallina.

Non c’è niente da fare. Si bloccano, se la fanno sotto, perdono mordente e voglia e, da ultimo, si fanno fregare come dei polli.

Vincere con il Napoli e poi perdere a Genova è da squadra media. Sarebbe stato meglio perdere in casa con il Napoli e poi reagire a Genova. Quella sì che sarebbe stata una reazione da grande squadra. Così invece non lo è. Così diventa tutto episodico e saltuario. Come il Bologna, come il Sassuolo o come il Genoa che domenica, statene certi, non vincerà. Sicuro.

La stagione è andata e ci ha regalato esattamente quello che ci siamo meritati. Sarebbe andata così in ogni caso, anche se avessero giocato Jovetic e Ljaijc tutte le partite. Anche se Melo non avesse giocato nemmeno un minuto. Anche con un altro allenatore.

Questo ha commesso diversi errori, ma non ha influito sul risultato finale. L’Inter è questa e va migliorata. Arriveremo non perché c’era Telles e non Nagatomo. Arriveremo quarti perché realisticamente siamo la quarta squadra del campionato. Questa è la verità. Finalmente è arrivata.

#Amala

Giancarlo De Cata

Sezione: Calci & Parole / Data: Gio 21 aprile 2016 alle 15:22
Autore: Redazione FcInterNews.it
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