Ha giocato pochi minuti, ma ha fatto intravedere cose importanti. Diego Forlan si è ripreso l'Inter, dopo due mesi di assenza. Prima del lunghissimo stop, bisogna distinguere il Forlan sotto Gasperini e il Forlan sotto Ranieri. Nella gestione Gasp, il Cacha giocava largo a sinistra e non ha praticamente visto un pallone in 3 partite. Solo contro la Roma, dietro a Milito, aveva fatto leggermente meglio. Oltre al gol di Palermo, inutile ai fini del risultato. Con Ranieri le prestazioni di Forlan erano cambiate, ma si fece male subito.

Però penso alla gara contro il Bologna, in cui Forlan e Pazzini, in un 4-4-2, si erano mossi davvero molto bene. Dopo vari esperimenti tattici, Ranieri è tornato al 4-4-2, soprattutto alle due punte (accantonando il 4-1-4-1). Questo modulo è imposto a Ranieri dall'assenza di Sneijder: con l'olandese si tornerà a usare il trequartista, così ha detto il tecnico. Ma senza Wesley, e finchè non sarà al 100%, spazio al 4-4-2. Nelle ultime partite hanno giocato Pazzini e Milito: mi dispiace dirlo, ma proprio non ci siamo. I due si cercano poco, non si trovano quasi mai, sono poco mobili e fanno movimenti simili. La coppia non funziona, e infatti i gol non arrivano.

A Forlan è bastato un quarto d'ora per far vedere qualcosa del suo repertorio: stop vellutati, cambi di gioco, dialogo coi compagni d'attacco. Una posizione più arretrata che permette alla squadra di avere più equilibrio, più copertura al centrocampo e una maggiore pericolosità in zona gol. L'urugaiano può segnare, ma anche rifinire. A Pazzini servono i suoi filtranti e i suoi cross, come c'erano stati a Bologna, come ci sono stati ieri. Potrebbe essere Forlan-Pazzini la coppia dell'immediato futuro, contro Lecce e Cesena. Con Milito pronto a dare un turno di riposo al Pazzo e con Zarate pronto a subentrare al Cacha. 

Forlan sarà probabilmente titolare più per demeriti altrui che per meriti propri. Ma non perché sia scarso, solo perché all'Inter non ha ancora dimostrato di essere quel campione che è. E in questi mesi, in sua assenza, Zarate e Milito l'hanno fatto rimpiangere. Per motivi diversi, i due argentini non stanno vivendo un momento facile. Diego sbaglia gol facili, è bloccato psicologicamente e anche la forma non è ai massimi livelli. Maurito non si è dimostrato pronto per una grande squadra. Magari col tempo lo sarà: tra qualche mese potrebbe essersi sbloccato. Ma al momento non riesce a incidere, nonostante qualche ottima partita verso ottobre. Non ha saputo confermare le buone prestazioni iniziali, penso alle trasferte di Lille e di Bergamo. Quindi Forlan ora serve più che mai, così come i ritorni di Sneijder e Maicon. Senza dimenticare il buon Poli, che all'esordio ha fatto bene. 

Nelle prossime due partite vedremo se Forlan basterà a sbloccare l'attacco dell'Inter, che fin qui ha segnato poco (anche ieri ha segnato Nagatomo, un difensore). Se Forlan da solo non dovesse bastare, in gennaio la società potrebbe pensare a qualche cambiamento. Bisognerà vedere se serve di più un bomber d'area o una seconda punta/ala rapida. Però qualcosa sul mercato potrebbe servire comunque. Perché Forlan potrebbe non bastare...

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Mer 14 dicembre 2011 alle 01:47
Autore: Guglielmo Cannavale
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