Grazie al maggiore tasso tecnico e alla capacità di addormentare la partita, l’Inter ha avuto ragione del rimaneggiato Genoa, il quale si è rivelato inconsistente in fase d’attacco, sbattendo su un’attenta difesa nerazzurra. Bene anche i vari Poli e Obi, molto pimpanti e attenti nel seguire al meglio le direttive di Cambiasso. Sneijder ha messo ottanta minuti nelle gambe e, dopo un primo tempo in cui è stato un po’ più impreciso del solito, nonostante la grande verve, ha messo in mostra tanta voglia di fare, anche sul piano agonistico.

L’Inter si è schierata col 4-4-1-1, con Sneijder a sostegno dell’unica punta Castaignos. Centrocampo giovane e di corsa con Faraoni, Poli e Obi, sostenuti dal veterano Cambiasso. Marino, il quale ha dovuto fare a meno di tanti titolari, per un 4-2-3-1, con Kucka e Seymour davanti alla difesa. In avanti i genoani hanno schierato il trio Birsa-Pratto-Ze Eduardo, con lo sloveno e il brasiliano sugli esterni. Jorquera agiva da raccordo tra centrocampo e attacco. L’Inter ha avuto un buon inizio, nel quale ha aggredito il Genoa e trovato il gol del vantaggio con Maicon, salvo poi gestire il risultato. Il Genoa ha fatto densità, possesso palla ma a livello offensivo si è dimostrata alquanto inconsistente, con Pratto chiuso dalla coppia Cordoba-Ranocchia. L’Inter ha agito di rimessa, ma mancato di precisione nell’ultimo passaggio, con Sneijder insolitamente impreciso. Bravo Castaignos nel lavoro di sponda e in quello della prima punta classica, fatto di difesa del pallone atta a far salire la squadra.

La ripresa è stata sulla falsa riga del primo tempo con l’Inter che ha aggredito il Genoa nelle prime battute, trovando da subito il gol che di fatto ha spento le già sterili velleità rossoblu di pareggio. A segnare è stato Andrea Poli, molto abile a bucare centralmente la retroguardia di Marino, scambiare in uno-due volante con Obi e mettere dentro il 2-0. La squadra di Ranieri si è poi limitata a gestire e conservare il 2-0 con i giovani attenti nel seguire i dettami di Zanetti e Cambiasso, luogotenenti di Ranieri, che ha dato spazio anche al poco utilizzato Mauro Zarate. L’ex Lazio ha rilevato un Castaignos leggermente egoista nella ripresa, teso alla ricerca della giocata a effetto. Il cambio Nagatomo-Poli ha compattato di più le due linee. Senza una vera punta di ruolo, l’Inter si è perciò limitata al controllo e alla sporadica ripartenza. Sneijder ha lasciato il posto ad Alvarez, che è posizionato sulla destra nel 4-5-1 con cui l’Inter ha chiuso il match.

Marino ha optato invece per il figliol prodigo genoano Beppe Sculli, il quale, rilevando l’evanescente Ze Eduardo, ha dato maggiore brio allo spento attacco genoano, schiantatosi puntualmente contro la serrate linee di otto uomini predisposte da Ranieri. Il gol di Birsa, arrivato solo nel recupero, ha colto la difesa nerazzurra nell’unico momento di distrazione dell’intera partita.

Sezione: L'angolo tattico / Data: Ven 20 gennaio 2012 alle 00:30
Autore: Alberto Casavecchia
vedi letture
Print