Con la prima intervista, inauguriamo oggi una nuova rubrica, in cui scopriamo il mondo delle tifose nerazzurre, soprattutto Vip o aspiranti tali: come nasce il tifo per l'Inter, le loro passioni, la vita privata. Il tutto per scoprire nuovi aspetti di interiste 'doc'. La prima è Veridiana Mallmann.

Brasiliana di origini tedesche. Velina (bionda) e concorrente dell’Isola dei Famosi. Bellissima e nerazzurra. Veridiana Mallmann oggi è un’imprenditrice di successo. E soprattutto una tifosa sfegatata, tant’è che la nostra conversazione inizia con un: “Tutto bene, grazie. Ultimi risultati dell’Inter a parte”.

Da dove nasce la sua passione per la Beneamata?
“Da mio papà Paulo. Lui è stato allenatore in Serie C. In famiglia siamo cresciuti ad asado e calcio e ci ha trasmesso la sua passione. È sempre stato tifoso dell’Inter. Un po’ perché i colori sono quelli del Gremio. Ma soprattutto per quello che la Beneamata negli anni ha sempre trasmesso: un senso di orgoglio nel vestire e sostenere una casacca tanto importante”.

Quali sono i suoi primi ricordi legati all’Inter?
“Sin da piccola vedevo le partite in tv, anche se stavo dall’altra parte del mondo. Diciamo che ho calcisticamente ho imparato a soffrire presto! Poi, appena arrivata in Italia, ho visto la mia prima partita a San Siro. Un Derby, che spettacolo! Tutti pensavano che potessi essere rossonera dato che molti miei connazionali giocavano nel Diavolo. Ma ho messo immediatamente le cose in chiaro, non scherziamo. E nel 2010 il Triplete. Che ricordi indelebili…”.

Anche la vita privata l’ha accompagnata nella sua scelta…
“Assolutamente. Mio marito Simone è quasi peggio di me nell’essere interista. Viviamo insieme questa passione e quando giocano i nerazzurri non esistiamo per i nostri amici. O andiamo allo stadio o vediamo da soli, da casa, le partite. Con i cellulari spenti per non essere disturbati”.

Chi è il suo giocatore preferito dell’Inter attuale?
“Dico Andrea Ranocchia. Domenica era allo stadio ed è stato bello notare come ci siano ancora calciatori che si sbattono per la maglia. Lui sta in panchina e non dice nulla. Entra e dà tutto. È un esempio da seguire. Apprezzo pure Brozovic e Icardi. Ma Mauro deve pensare a segnare, non a guadagnare di più col rinnovo del contratto. Con i gol l’adeguamento dell’ingaggio sarà consequenziale”.

Le piace andare allo stadio?
“Moltissimo. Con Simone seguiamo le sfide o in Sala Pirelli, grazie al nostro amico Antonio Gallo (capo comunicazione Pirelli, ndr), o proprio in Curva. Anzi, mi piace proprio tanto assistere ai match dalla Nord. Vivi la partita come non mai. Canti dal primo all’ultimo minuto. Tutti sono uguali e pensano solo a tifare per l’Inter. E devo dire che non è assolutamente un posto pericoloso come magari qualcuno può pensare”.

Spalletti le piace?
“Premessa: sono sempre del parere che siano i giocatori a scendere in campo e a determinare i risultati. Quindi dico questo: fossi nel mister di Certaldo, che ha voluto trattenere Perisic a inizio stagione, cambierei registro e non punterei più sul croato. Dopo il Mondiale Ivan era il mio giocatore preferito. Ora, dopo aver detto di volersene andare via, deve prendersi le sue responsabilità. Ci vuole rispetto per la nostra maglia. Nulla di male. Ma ci sono milioni di persone che farebbero carte false per far parte della famiglia nerazzurra. Lui non è tra queste. Quindi grazie e arrivederci. Spalletti lo lasci fuori. Ma non in panchina, proprio a casa”.

Pensa che l’Inter possa arrivare in Champions e vincere l’Europa League?
“Lo spero. Ma il gruppo deve ricompattarsi. È come se fosse successo qualcosa all’interno dello spogliatoio. Il mese scorso tutto andava per il meglio e il 2019 è iniziato come peggio non si potesse. Serve unità di intenti e voglia di dimostrare di essere giocatori da Inter. Chi rema contro, o chi scende in campo non dando tutto, può andarsene. Quella è la porta”.

Chi le piacerebbe vedere in futuro in nerazzurro?
“Toni Kroos del Real Madrid. Un centrocampista fantastico. Un nuovo Lothar Matthäus per la Beneamata, Temo che per arrivare a lui dovremmo vendere Milan Skriniar. Ma per 130 milioni sacrificherei lo slovacco. Poi vabbé, se tornasse in panchina Mourinho sarebbe il top. Mi sarebbe pure piaciuto vedere un interista come Walter Zenga alla guida della squadra. Ma ora aspettiamo le prossime partite. Sapevo che Spalletti fosse perfetto per l’approdo in Champions League. Adesso vediamo se sarà capace di portare un ulteriore upgrade”.

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Sezione: #Amale / Data: Mar 05 febbraio 2019 alle 21:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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