"Il calcio non è più quello dell’imprenditore locale che per soddisfare il proprio ego metteva soldi nella squadra. Il calcio è un’attività industriale". Lo dice Giuseppe Corrado, presidente del Pisa, intervistato dalla Gazzetta dello Sport.

È cambiato il mondo.

"Il calcio fattura 3 miliardi di euro a fronte di quasi 5 di debiti. Le gestioni e le vecchie abitudini sono rimaste. Pensate a tanti d.s. esperti di calcio applicati alla gestione dell’azienda: dovrebbe essere il contrario, manager laureati con esperienza nel calcio. E si pensa ancora che una vittoria sia la panacea di tutti i mali".

E invece?

"L’Inter dopo il Triplete s’è ritrovato con enormi problemi. Come il Milan, o Sensi e Cragnotti. Alla vittoria devi arrivare attraverso un piano industriale. Con le idee trovi i soldi, ma con i soldi non compri le idee".

Sul talento di Lucca.

"Lo voleva anche il Sassuolo. La richiesta del Palermo era di 3 milioni, noi ne offrivamo 2. Knaster ha detto: “Se il giocatore è forte, 2 o 3 non cambia. Cosa ha il Sassuolo più di noi? La Serie A: facciamo capire a Lucca che con lui ci possiamo arrivare”. E abbiamo chiuso: il Sassuolo si è ritirato e con i bonus abbiamo soddisfatto il Palermo".

Quanto vale ora?

"Non lo so, ma se facciamo 20 milioni Knaster si è già ripagato l’investimento. Non abbiamo ancora un progetto su di lui, di sicuro genera valore all’impresa e le opportunità si creano attraverso le prestazioni. L’importante è mantenere equilibrio".
Sezione: Rassegna / Data: Mer 03 novembre 2021 alle 11:30
Autore: Alessandro Cavasinni
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